Michael Keaton, alias Batman, oggi è un vecchietto ma si (ri)farà, perché non è rifatto

Michael+Keaton+Premiere+Columbia+Pictures+xr4JCaEbqKgl

 

 

di Stefano Falotico

 

Che fine ha fatto il grande Michael Batman Keaton? Rivoglio il mio Beetlejuice pipistrello, eh eh

Michael Keaton, un fenomeno. Lo fu, lo è ancora. Silenzio, e voglio che sia religioso, scrosciante ammirazione sottile.

Che volete farmi? Per alcuni attori “mediocri” io nutro un’adorazione devastante. Sì, quando nel bel mezzo della notte, me li sogno comparir nella mia stanza nell’incitarmi a tirar fuori il meglio di me, cioè una russata strafottente, tendente al ridente, che blandisca di gutturali suoni onomatopeici l’aria fritta della realtà, e me li vedo pittati nell’aura che i loro migliori personaggi cinematografici, che furono e sempre in mio cuore saranno, eman(er)an(n)o di trasmissione empatica.

Ah, che nostalgia, dove t’abbiam smarrito Mike…? Se ci sei, batti un colpo.

Al che, io e il grande Michael balliamo seminudi come scimmie, con me abbigliato solo dei pantaloni strappa-palle del pigiamino e lui in tonante, a mezzobusto, “carrozzeria” da uniforme batmaniana. Quindi, dopo esserci spos(s)sati in un balletto “fuori programma”, con la musica a tutto volume di qualche rocker cazzuto, svegliando tutti i vicini del condominio, corriamo verso la cucina e, afferrando una bottiglia di sano vinello, brindiamo alla faccia di chi non ha le nostre facce da culo, atipiche da topi, tipicamente al top del nostro tifar, anche stremanti e da gatti in calore, per il mondo vero nella trasformazione animalesca nel mentre cambiante (a) bestia, su sgattaiolare appunto coi canini vampiristici dei nostri cagnacci ululanti alla Luna, ungulati a petti da Bruce Wayne misteriosi, possibilmente stronzi, col cazzo nostro a mille nel tirarcele di brutto. Sì, noi siam b(u)oni ma anche bruti, schizzanti, stupendi, belli e impossibili, schifati perché veri, coi nostri occhi acquosi, i suoi azzurri cangianti in montatura di occhialetti fini da intellettuale handsome, i miei neri da mare mediterraneo su oceanici abissi del pensiero intonato assieme in scioglimento d’ogni ghiacciaio delle mentalità bigotte. Ed è un gran divertimento. Un gran concupirle, un gran sedurle e abbandonarle, lasciandoci andare ove altre stelline bruceranno, zampillando di cosmico esser geniali comici burloni, con l’anima dei poeti e le labbra dei piccanti amanti. Mugolando il twist del non ve li diamo… eppur facciam piedino, alzandole anche di coda, da pantere… (s)piazzanti. Corridori irrefrenabili delle nostre feline movenze da bastardini.

Ah ah! Nessun ci fermerà. Noi ve lo ficchiam a volontà di gran voluttà. (H)a voglia Catwoman.

E, chinati a comandamento d’un Dio mansueto, leccante i nostri figli di puttana, coccolandoci con una foto Polaroid su occhi nostri col rimmel “romantico” da mandare a qualche trascurabile donnetta, non da cavalieri oscuri ma da “consolare” sulla sudata… smorfia da leoncini sbeffeggianti eppur ammiccando di “graffiargliela”, svoltiamo all’alba già involati al volo fottuto delle nostre “onde di frequenza” da amanti della pura, totale, indistruttibile, sontuosa, imperiale libertà giammai demoralizzata dai viscidi ricattatori, dagli strozzini delle emozioni, da quelle di malaffare, da qualche edile affarista a cui dobbiam pagar il mutuo ma punirem(m)o sinceramente di mutismo con la museruola d’una vincita inculante al Lotto, e zittiamo le coscienze dei moralisti, addormentandoli di nostra sveglia pacata, praticamente assordante. Insomma, siamo due gatte morte all’apparenza, invero eleviamo l’apoteosi delle tenebre a lanceolate grida furibonde dell’estasi dell’anima più sinergica alla bellezza.

Non c’è un cazzo da fare. Guardavo le foto di Michael alla premiere di questa schifezza di reboot del Robocop. I capelli sono completamente “partiti”, dalla stempiatura siam passati alla pelata completa, salvo due peli irti appunto da lupo. Eppure il fascino si conserva integro… tolta la pelle del suo viso, oggi mangiucchiandogli le gote un po’ canute, quindi di pigmentazione sul senescente-maculato, nel disegnar una smorfia da tigre virile, fra il tenero “volergliele succhiare” e un naso “spiccato”, languidamente avvolto dalla cornice fisiognomicamente sexy nonostante l’attempata sua età da giusto farabutto di classe.

Ce la vogliamo dire?

Il suo Batman è quello vero. Christian Bale, non ci son muscoli che tengano, dinanzi all’espressività diretta, autentica, “spoglia” di Michael, è un principiante. E un “principe” così non ha bisogno d’un maggiordomo ma di un ratto detrattore come me, che lo irrida. Bale è un immondo, Keaton è ancora bello. Così è, così sia scritto. Mike è il superhero.

Michael ora vuole del caffè. E io lo servirò.

Quindi, dall’album dei ricordi, Michaelino estrarrà le immagini di scena della sua “filmografia” e io gli sussurrerò un dolce “Padrone, le ho consigliato io di firmare per questo film, ricorda?

Il film non è Batman, ma Birdman.

Il suo grande ritorno.

 

Michael+Keaton+Premiere+Columbia+Pictures+c1vAhr9HvCyl

Michael+Keaton+Premiere+Columbia+Pictures+H-sUEyylCRal

Michael+Keaton+Premiere+Columbia+Pictures+iUbkpChI-qCl

 

Lascia un commento

Home Batman Michael Keaton, alias Batman, oggi è un vecchietto ma si (ri)farà, perché non è rifatto
credit