“The Crossing Guard”, Review

La verità di due anime “vigliacche”, vinte nelle cantilene solitarie d’anfratto addolorato

Un impermeabile passeggia. Lo indossa un ectoplasma.
Chi è Freddy Gale? O meglio chi non è dopo l’incidente mortale, casuale che ha ucciso sua figlia? Aveva solo sette anni e un “mitomane” ha ottenebrato la sua infanzia, ove è ascesa, forse, vergine estrema.
Sterza il dolore, singhiozza, titoli di testa “incastonati” nel freddo polare dell’orso Jack, il miglior Nicholson “vecchio”. Rancori da taxi driver d’un calvario a titanica colpa esistenziale.
Un biblico fruscio occhieggia nel suo Cuore, per sempre, “profanato”.
Si strangola in mattinate uggiose, “raschia” nella pelle “sciamana” dell’animo indelebilmente affranto.
Anestetico di alcol per tamponar la ferita ma s(t)rappa le ossa interiori, si morde la coda e attorciglia il sospirar fluido. Glaciale, mette i brividi. Opacizzato, geme Jack, invero urla in “dimesso” abito da “gioielliere” innanzitutto del suo sangue rubato, graffio che “dondola” a sacral radice dell’agonie imperiture, come un crash a turbarlo e corrugarlo, a invischiarlo nella tenebra perenne, a sguaiato smorzarsi, disancorato, perduto, fantasma. Una perturbazione fosca, scolpita nelle già ingiallite, sdrucite iridi “vagabonde” del suo “patetico” giullar apparir calmo, imperturbabile.

Crollato nell’amore, divorzio che non ci sta, si autodistrugge. E se ne scola.
Ma quei locali di spogliarelliste soltanto atterriscono. Goliardia d’“euforia” finto-erotica che puzza rancida, alone… di sigarette e di se stesso smarrito.

Il “mostro” esce di prigione, è “felice”… tanto che vuol baciare altre notti nel profumato Sesso della sua ex compagna. Se ne riavvicina, la “cattura” ancora e Lei l’accarezza, lo “stritola” nell’avvinghiato desiderar che il suo Uomo intinga il rimpianto  di “bianca” assoluzione. Lui, tremore radicato, l’afferra ma poi la schiva, strozzando le lacrime nel volto angelico di rugiade “sporche”.

No, non si perdona. Colpa d’una manovra azzardata, d’un non brusco frenare, d’una distrazione letale.
Distruttiva d’una vita altrui nel riverberarla in sé “macchiato”.
Macchina che perse il giro. Involontario omicidio.

Freddy ha aspettato che quell’“ubriaco” tornasse a piede “libero”.
Per vendicarsi.

Concede tre lunghi giorni all’“assassino”. Ma nell’intermezzo ci son le lune “cattive”.
E la mira, tanto affinata, si sta arrugginendo, il tuo ruggito bestiale, squagliato, mormora un’imprevista traiettoria a riflesso dell’altro “spettro”… della medaglia.

No, entrambi segnati. Nessuno scont(r)o.

Sulla lapide della vostra, sì, vostra bambina, raccolti in preghiera siete, come tutti, inseparabili fratelli.

Un capolavoro, anomalo. Grandissimo. Ronza “inquietante” quella “Missing” di Springsteen. Ieratico struggersi.

Sean Penn dedica la sua intimità romantica all’amico Bukowski.

Mi manchi…


(Stefano Falotico)

 

Lascia un commento

Home Another bullshit night in suck city “The Crossing Guard”, Review
credit