Robert De Niro & Zac Efron in Dirty Grandpa, la storia di un “vecchio” pervertito” purissimo, insomma me stesso di tal (rac)conto nelle vostre “saccocce”

 di Stefano Falotico

Bob De NiroZac Efron

Mentre, a Venezia, son ore determinanti per i giurati, che decideranno a quale film assegnare il Leone d’oro nella serata di chiusura di domani, è iniziato anche, “coast to coast”, il festival di To(ro)nto, che si tiene, speriamo in forma, ah ah, dall’altra parte dell’oceano.

Pacifico o Atlantico? Domanda (sup)posta a voi, le “riserve” ignorantissime, non controllate sul “mappamondo” dei vostri “giramenti” scervellanti, l’Atlantide è una città mitica “scomparsa” o è la mappa cartografica di Atlante, personaggio della mitologia greca? Boh? Siete degli zero assoluti, ripartite da Zeus.

La risposta, cari (im)be(ci)lli, è a portata di Wikipedia, perché so che non avete un’enciclopedia “libraria” in casa. Altro che Treccani, voi siete dei cagnacci maledetti e io qui v’istruisco, tenendovi al guinzaglio, mentre coccolo una “gattina”. Avete però 2 min(utum) di “timeout” (d)istruttivo, miei m(in)uti allo “sto(r)ico minimo di fe(ga)to da appena nati, per sfogliar la vostra (non) conoscenza, ché pen(s)ate solo alle cos(c)e delle pollastrelle di come , arrosto, (s)fottervi a (vi)cen(d)a dei cretini, dopo di che potrete, miei (im)potenti, recapitarmi in mail la risposta esatta, altrimenti vi cagherò, no, candiderò come super-perdenti a qualche quiz televisivo della nostra Italietta.

Sarete decretati, già crepati di “tronfi” sul pollo, sul “podismo” di me “cavalcandovi” in culo, dal conduttore della vostra vita e non vi sarà nessun Danny Boyle con la sua seconda chance, da The Millionaire, a farvi credere che non avete sbagliato tutto, indovinando, all’“ultimatum”, il fi(l)otto vincente e fitte da afflitti-(s)finiti…

E ricordate: le scommesse sui vostri “cavalli” non vi salveranno dalla “schedina” della vostra mortuaria radiografia.

No, la luce sta lampeggiando sul rosso(re) e siete solo al verde…, pallidissimi.

Comunque, vi salverò dall’obitorio e non obiettate se voglio mettervi una “croce” sopra.

Ah ah! Con me, (a)scenderete in cielo, “obliati”, urlandomi:

– Oh, Cristo Santo, abbiamo visto la Madonna! (A)scendendo, sia lodato, sempre sia lo(r)dato!

E io, di “gratis”, grattandomele con molto “amore”, vi risponderò:

– Non credo in Dio, anche se Dio sono io. Sì, soffro di mancanza di autostima… e non so neanche guardarmi allo specchio. Adesso però, scusate, devo assentarmi per una pisciata in testa a voi, cessi, tanto il confessionale è come un vespasiano, mie mosche appiccicose da bar(i).

Una “scrollatina”, una spruzzatina, (non) stando attento alla goccia “macchiante”.

Ma Vespasiano era un imperatore della Roma più “stronza?”.

Su tale cagata, passiamo a Toronto, miei tonti. Più che da orinatoi, da oratorio.

Ecco, da Toronto, arriva una notiziona:

De Niro, celeberrimo Travis Bickle preso per il culo a sangue nella parodia di Zac Efron di Cattivi vicini, reciterà proprio con Zac nella commedia agro-dolce con aggiunta di “riso” in salsa piccante, Dirty Grandpa.

Il titolo sembra quello di un porno a “stalle” e strisc(iat)e, sì, roba da gamelink.com, tipo da “topone”, My wife loves The Godfather with good milf in cream on american pie with salade del salame che (non) sei, “articolo” dei più “wanted”, dei più (s)venduti, caro il mio puttaniere, “padrino” solo delle patatine al bar ARCI del tuo prosciutto da paninaro sofferente pene… dell’inferno, detto anche cassa-integrato su panza “molle” da pigrissimo materassino… in “noccioline” e scimmia “profumo” di arachidi. Dai, “su”, una racchia anoressica, da (in)salata acida, potrà offrirti comunque un po’ di “besciamella” con tanto di “dolcino” a mo’ di “ciliegina sulla torta” del tuo “gelato” in “scatola”.

Da diarrea sciolta.

Sì, ti “lecca” e bast(ardin)a, detta anche presa per il culo-“mostarda”, formato “Maxibon”, b(u)ona la “vita….it?

IT sta per il Pennywise che non ti aspetti, spu(n)tante dai tuoi panni “puliti?”.

It Pennywise

Ah, in quegli spogliatoi “ma(s)chi(li)”, quante porcate… ma c’è sempre un uomo col “papillon”, più Steve McQueen che Dustin Hoffman, col ne(r)o a farti il culetto, caro liceale maniaco da “collegiali” che pigli per il popò pur di “bagnarle” alla “schiuma” della tua “crème” da fig(li)o di papà e “pappate”.

Di mio, sono un “topo” abboccato, sinonimo di bonario, e non abboccherò mai alle tue (ciam)belle che (ri)escono col buc(at)o di bur(r)ino. Sono io il “pasticciere” delle tue schifezze. Tossico, ti tossisco addosso.

Sono un personaggio (stra)fottente alla Sacha Baron Cohen, apparentemente “stolto” ed “effeminato” da Bruno, “ottuso” come Il dittatore, “dritto” da director Dan Mazer, il cambiamento voltafaccia che vi lascia con un palmo di naso da Pinocchio che siete, miei (lu)cign(ol)i…

Ecco il “Bel”-Paese dei “Balocchi”, cocchini…

Come dice il grande Rust Cohle/Matthew McConaughey di True Detective…

Per quanto illusorie siano le nostre identità, modelliamo queste identità formulando giudizi di valore. Tutti giudicano, continuamente. Ora, se hai un problema con questa cosa, stai sbagliando il modo in cui vivi.

Una volta tagliati i fili, si cade… ed è notte…

Allorché, l’irriverenza contro l’ipocrisia diventa un personaggio da De Niro “pervertito”, ex “duro” guardone… i vizi d’una società marcia, che intraprende un viaggio… col suo “ragazzino”. Un ragazzo inesperto, anche sessualmente par(l)ando, che vuole sposare una “brava” ragazza.

Ma De Niro, proprio perché “merda” che sa i “falli” suoi e le fa(r)falle del “bruciato” cam(m)ino, lo dissuaderà dallo sposare una che sembra brava e invece ha già perso, dalla boccuccia, la “bava” della verginità dell’anima. Donnaccia arida, “ardente”, succhiante solo “al dente” lo “spago” di te che, dopo la delusione, t’impiccherai, arso “vivo”, “cotto e mangiato”.

Potrebbe essere un capolavoro.

Sapete perché?

Ora, “buono” e “caro” Zac, abbiamo recitato nello stesso film, Capodanno a New York.

Non andarono bene le recensioni di quel “nostro” film, vero? Giudicato frettolosamente troppo “melenso”, addirittura “volgare” per come (s)fu(mò) esageratamente romantico.

E io e te non abbiamo condiviso nessuna (s)cena. Io non mi son scopato Halle Berry. Tu, invece, hai fatto tanti giri(ni) con Michelle Pfeiffer ma t’è mancato il “fuoco pirotecnico” del new an(n)o, anche se Michelle non è più figa Catwoman, era già una vecchia gallina in Paura d’amare, sempre di Marshall. Però, poteva far buon brodo…?

Vedi, Zac, io sono uno stronzo, lo sono sempre stato ma “quella” non fa per te.

Non aff(r)ettare le cos(c)e con una finta suora come la tua “bimba”… Invero, codesta destissima ha fretta e te lo farà a fett(uccin)e.

Trattandoti poi da femminuccia.

Sai, viviamo in una società che basa tutto sul sesso, e getta in faccia sassi a chi considera un “cesso”.

Ti dirò anche questo. Ho sempre considerato Bon Jovi un “frocio”.

Invece, è un grande.

Questa canzone, da faith with me, è patetica? Sì, fa “venir”… il latte alle ginocchia.

Questa qua, sotto(sopra), però rimane un must.


Al che, Zac interviene e dice:

– “Papà”, è una canzone per tamarri.

– “Figlio”, io sono un tamarro, e voglio esserlo sino alla fine. Indosso giubbotto di pelle e le “palle” dei “duri” sono il mio “giogo” migliore.

– Ah, ti conosco. Non sei il tipo da risse.

– Da (matri)o(s)che “russe” no, fingo di russarmela, ma se uno mi fa incazzare, poi “arrossisce”.

– Cioè?

– Vedi. Ho giocato a Calcio sino alla “maggiore” età. Poi, ho “mollato”. Ma conosco ancora qualche “tecnica balistica”. Se un figlio di puttana scherza sulle “deboli” sessualità altrui, entro “tranquillamente” nel pub(e) ove sta “schizzando” con la sua sciocchina dai bei boccoli e gliele “boccio”. Chiedo di sedermi ai loro “fianchi”, ordino un caffettino “amaro”, lui continua a ridermi in faccia, al che finisco di bere, vado al b(r)ancone e pago…

Poi, torno da lui perché mi son dimenticato di dargli il “resto”.

Lui continua a ridere e io “incasso”. Dopo tre secondi, subisce una “sforbiciata incrociata” di mio “tiro” fendente come se stessi calciando una punizione da quaranta metri ficcante nei suoi “peli” (s)fondati.

Io continuerò a giocare fra gli “amatori”, lui è ora un Pollo Amadori, lo ordino ogni sera con tanto di “impanata”.

Ecco cosa significa “impennarsi”.

Alle “penne” all’arrabbiato/a, comunque, ho sempre preferito la “panna montata”.

 

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