Retrospettiva Woody Allen – Mi guardo allo specchio, allo spacc(i)ato, e capisco di essere Rambo, altro che Il dormiglione

di Stefano Falotico

Frusciante

Osservando il video monografico del Frusciante, ho ricordato di essere un depresso incurabile, e preferisco ancora ondeggiare nelle mie strane frequenze, spesso guardando la vita dalla finestra e facendo l’amore con me stes(s)o, tra l’Allen e l’alieno, opto per il salto nel buio, è passato Settembre, non son neanche più nostalgico da Radio Days, in tv c’è la consueta merda e la Merz Alessia a cui tutti voglion sol sfilar gli slip facendo “zip”, solito-stolto “perizoma” da porcile (a)sociale sul rosso “pulsante”, il mio va a f(r)asi alterne, “intermittenti”, gli altri cavan qualche “buco”, a volte “le prendono” e altre se ne fottono, io son l’uomo del “cavo” e mi rompo sol le palle, taciturno, semi-d(i)ur(n)o, come tutti faccio il “bucato” ma non mi son mai drogato, i miei panni son puliti, miei (s)porc(h)i, prima vivevo “espressionista” fra ombre e nebbia da “muto” (in)espressivo, fra il Buster Keaton in mezzo ai basta(rdi) e il mio Fritz il gatto, più che M di Düsseldorf , direi sempre eter(n)o fra il mare e non darei proprio un cazzo, fui frainteso per “tedesco”, anzi per Hitler, in quanto pensaron che respingessi l’umanità, ancorandola a mio “dittatore” dello stato troppo libero di Bananas”, leggi “seghe” non solo mentali ma senza molto “frutto” dell’amore, e dovettero “arrestarmi” perché altrimenti scop(pi)avo. Ad “altrimenti”, preferisco aver (de)mente.

La gente, con le sue idee, t’incula e te lo piazza. Meglio un pazzo sano che questi “comuni(sti)” da p(i)azze. Meglio una pizza in compagniaStorie tese, al limite.

Fui (in)castrato, al freddo e al gel(o), in una stanza di amanti di Elvis, una cella stretta ma ci davano dell’ottimo caffè ristretto con tanto di beffa e secondi(ni) ai “primi” del ridersela sotto i baffi. Ad alcuni ometti, offrirono molti Negroni, di mio, ho avuto solo l’amaro in bocca e la patente di coglione. Per il resto, chi più chi meno, ci “tocca” prenderlo in culo. Se lo pigli fra le sbarre, è un “conto” salato…, ma può esser più “tosto” che beccarlo dopo una vita “leccata” da “cioccolatini”. Piuttosto, tu che fai? Sì, a quelle barrette, meglio le orecchiette di Bari, non fai la fine del “ricc(hi)one” e rimani una rapa. Basta con queste “cime”, tutti voglion raggiunger le vette. Dai, è un puttaniere, Berlusconi! Fidatevi, meglio le colline delle mie personalità da “donne(tta)” alle valli di la(cri)me dei “maschioni? Domanda o affermazione? No, io non voglio affermarmi, infatti son (in)fermo. E comunque ho mentito sul sesso e non osate chiedere altro, mani(aci) in (b)asso. Sì, gliel’ho… fatta… ma non è che me ne freghi molto. Sì, me lo (s)frego, ma è comunque un gran “piacere”. Per cor(te)sia di emergenza, m’han ricoverato e “sbattuto”, ma me ne sbatto. Io sono infatti, in tanto “fallo” recidivo, imbattibile. E, dinanzi a un’apatia del “genere”, come fate, degenerati, a darmi dell’ingenerato? Basta genenerali(zzare), che son questi caporali(smi)? Ai luoghi comuni generici, preferisco il genio, altro che mentali (i)g(i)eni. Psichiatri, geriatri, pedagoghi.

Meglio il gigolò che va a gogò. Meglio “Aspettando Godot” a Goldoni.

Meglio il lupo a voi, volpini.

Insomma, uno con la mia testa, come fai a inchiappettarlo? Bisogna aver i testicoli per farmelo, e dubito che uno come me sia così “debole” da non renderti “pen” per f(oc)accia.

Buona cacc(i)a.

E ricorda: prendi i soldi e scappa. Scopa a terra solo se vuoi far la serva.

Ecco dove son giunto. Al mio “scolo”, sempre meglio degli scal(in)i vostri.

Buone zoccole a tutti, cioè Diane Keaton. Che, detta come va “vista”, è sempre stata meglio come puttana del “padrino” rispetto alle sue prove da “provata” patetica d’Interiors.

Non è credibile, come “introversa”, manco per l’anticamera del volerle spar(l)are nel darle del “cesso”.

Sì, a mandarti a far in bagno, preferisco massaggiarmele.

Me le gratto e, alle donne acqua e sapone, le false monache, preferisco l’ammoniaca e il demonio.

Pulizia. Forcone alla “buona” forchetta. Sol un magna magna e pan di Spagna in farla sempre Franc(i)a.

Ma che cazzo vuoi fare, contro di me, polizia?

Siete da barzellette.

E, con un “tragico” di tal “comicità”, non c’è Bergman che possa darmi Il settimo sigillod’ascesi mi(s)tica.

In poche p(a)role: ecco l’orifizio, ecco tua zia e parenti serpenti a tutti i vostri crimini e misfatti.

Bisogna farmi… f(u)ori? Ok, ecco il traviato e, se riesci a trovarlo, tri(v)ell(arl)o da Il buono, il brutto, il cattivo.

Sapete di chi son figlio io?

Di colui a cui, lassù, saltò… di creare uno come me.

Infatti, la Madonna era una puta.

Pistolotto ai pistolini e mia pist(ol)a al tuo pisellino.

Evviva Pasolini!

Buon riposino.

 

La fine

 

Incontro un tipo, un topo:

– Falotico, sa che lei è come Woody Allen?

– No, non lo sapevo ma prima le sparavo.

– Cioè?

– Sono natural born killer, a Woody Allen ho sempre preferito Woody Harrelson.

– Non fa ridere.

– Sì, infatti fa morire.

 

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