All’o(mb)ra del mio scor(tic)amento, v’è una visione sempre più giustamente “horror” di questo mondo fintamente fa(su)llo
Ripetizioni, un’altra petizione e il mio pet(t)o in fuori in mezzo a tanti “fin(t)i” fiori, io e il mio solo, (abban)donato forum, più assolato, “ossimiricamente” (sì, si può dire di avverbio neo-non-logistico), di tanti “solari(um)”. Io son dardeggiante e radioso nel mio sbocc(i)ar di Ver(b)o oggi purtroppo non “auscultato” dai deboli… di cuore, fallaci a elevar i lor “falli(menti)” a scopo d’una vi(t)a “gioiosamente” scopante e vorrebbero farmi c(r)edere scoppiettante.
Sempre i soli(tari) tor(ch)i, (f)rizzi e laz(z)i, tutti si credon Cristi, in tal società ove un giorno si celebra il Natale e (do)ma(n)i la Pasqua, oggi tutti affermano, ah, poveri (in)fermi sempre con l’infermierina a leccar… pene loro (e vi sarebbero da “ardere”… lord-i), che son rinati, domani, alla minima delusione, invece, “in feci” che sono, io vi dico che non si “accosciano” più ma si accasciano, accasando scuse e la lor identità ipocrita ricusando.
Scusate, questi “topi” son troppi. È ora che venga dato loro non l’or(t)o bensì dei porci. Io voglio purezza, ah, miei po(ve)ri, apritevi!
In tempi ove i depressi son scambiati per streghe, in quest’oscurantismo che proprio oscura e non cura le anime “scure”, elevo la mia Curia, la mia scure. Ma quale strega, fascista, tu non mi (s)freg(h)i.
Sarò sempre un uomo che adorerà la “lentezza” orientale dell’infinitamente “noiosa” Grande Muraglia a questi muri… di omertà, di uomini a metà, insomma di merde a volontà, pur non avendola, sì, la “rabbia” d’un Volonté. Gian Maria, Ave al Padre Nostro, ed evviva Al di là della vita.
Sì, bringing out the dead, sia un finale che (non) fa Pietà!
Chi è senza peccato, scagli la prima pietra. E anche se avrò il fisico a pera, non sarò un uomo di brutta cera.
Cenerentola! Evviva il settimo (n)ano!
Questo mio discorso non ha alcuna ora(toria), non ha sen(s)o perché reputato da lei, Eva, un cattivo A(da)mo.
Ma dai, su, andiamo! Sudiamo.
Il sudario, Gesù, cioè tu che ci credi, è resuscitato.
Eppur alla tv danno, che dann(at)i, la solita redenzione di un film “biblicamente” mor(t)ale!
di Stefano Falotico
