“Grudge Match”, rancori mai assopiti

Non so se sia “pertinente” inaugurare con un film che tutte le carte (non) in regola per “elevarsi” a “stra(s)cult“.

Ma così è, così va oggi.

Scontro “a perdifiato”, vista l’età senile avanzata, fra un peso massimo e uno medio. Campioni a modo loro della recitazione. Lo “stile” secco che non bada a fronzoli di Stallone, labbro pendulo, e quello più sofisticato di Bob De Niro, oggi “ripiegato” a piegar gli angoli della bocca per cavarsela, con “mestiere”, dagli impacci.
E spiaccicarsi in un’Arte che c’era…

Ma tant’è, discutiamo, argomentiamo, non mentiremo, dissertiamo di tal “megastronzatona” prossima e (av)ventura. Ne calcoleremo i meriti alla sua uscita, prevista per il 2014.

Due ex pugili, giunti all’età appunto della pensione, hanno “a cuore” ancora uno scopo. Fottersi di pugni, perché a uno dei due non va giù esser stato messo al tappeto.

Memori, autobiograficamente, di Rocky Balboa e di Jake LaMotta, una commedia agrodolce-“melodrammatica” da “groppo in gola”.
Attendiamo “febbricitanti”, sapendo che della “partita” farà parte, anzi sparring partner, la bionda Kim Basinger.

Sotto l’egida della Warner Bros, per la regia di Peter Segal, ecco la prima storyline: a pair of aging boxing rivals are coaxed out of retirement to fight one final bout.

 

 

 

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