Contro lo stress galoppante, un Bacon King fumante

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Tale mio scritto potrebbe parere bucolico e anche bulimico ma qui io vi svelo la verità sul mondo, in questa domenica al solito afosa di Agosto in cui la gente “normale” va a far la spesa nei centri commerciali e si accalca in una baraonda che mi ha sempre terrorizzato. Sì, fra le cose che non so fare, alla mia “veneranda” età, c’è il far la spesa, ma forse appartengo a quella categoria di poeti surreali ben descritti da Bob Dylan, che affermava che i poeti con una mente prodigiosa son talmente fuori dalla realtà miserrima che per loro è fatica improba fare la spesa. Ripudiano questo rituale “necessario” e oggi sin fan servire a casa, in ordinazioni telematiche che “insaporiscono” la loro malinconia. Non mi si può, comunque, definire un malinconico né una persona da manicomio, sebbene più e più volte si attentò alla mia integrità mentale con illazioni di dubbio gusto, frutto maligno di una superficialità che, laddove non si è allineati a una medietà conformista spaventevole, si appare appunto fuori di testa. Invero, sta giungendo l’inverno e mi accoccolerò sotto le coperte… del mio spento ardore, fantasticando di navi pirata e “sonnelleggiando” il tempo maestrale nel mio albero di prua, cioè il mio pene che poche volte s’impenna nonostante provi a far sì che si scotenni, che si “smuova”, che si rincuori in masturbazioni non solo sessuali dell’alata voglia di libertà. Siamo tutti castigati, chi più chi meno. Sin dalla giovanissima, infante età veniamo sottomessi (d)a un sistema coercitivo che reprime i nostri istinti e guida il libero arbitrio in “ottemperanze” a valori fasulli a cui molti, per negligenza del coraggio, per auto-inganni dell’autodeterminazione, per aderenza alla massa, per non scontentare nessuno, si attengono con raccapricciante mio sconcerto e quell’odio che un tempo era rabbioso ma adesso, ahimè, si è rassegnato nella constatazione inconsolabile che niente cambierà. I ricchi diverranno sempre più ricchi, giocheranno con le anime dei “deboli”, facendo loro il lavaggio del cervello, per mantenere tranquilli i loro privilegi, e si accaniranno su quelli come me che non si adattano a questo sistema di cos(c)e. Eppur, abbattuto, non mi arrendo, in un ossimoro (non) vivente del mio fertile partorir nuove idee. Approderò forse a lidi, peraltro già sopravvenuti, della solitudine più “incendiaramente” tetra, accasciandomi in un mar di sogni illibati. Ma sono realista e questo mio realismo mi conduce a essere spesso emarginato, perché non accetto i compromessi della vita appunto quotidiana, che è così banale nelle sue malvagità, prevaricazioni e provocazioni continue. Insisto in una vi(t)a che altri non riconoscono dignitosa, creando libri che sorvolino i luoghi comuni e non si cibino di falsità. A costo di sembrar patetico, reietto, inetto, persino infetto, come in tanti vorrebbero farmi c(r)edere. Siate affamati di sogni, senza sogni non vi sarebbero i deliri di Lynch, e Dio benedica quella cittadina di Twin Peaks, “cari” figli di…

Che c’entra dunque il Bacon King? Dopo un’altra giornata storta, credo non vi sia niente di più bello e soddisfacente che addentare un panino con della pancetta “spumeggiante”. E voi, che andate sempre a “patate” e “coca”, riflettete su chi siete davvero. Davvero non volete un dolce e anche amaro caffè?

E se ci aggiungessimo una ciambellina?

di Stefano FaloticoJakoby-Twin-Peakscooper

 

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