Essere brave persone in questa società

implacabile

Sì, è compito arduo, anzi, “superlativizziamolo”, arduissimo, da perseguire con estrema cura dei dettagli e attenti alle distrazioni che possano sviarci da questo percorso. Sin dalla tenerissima età, fin da quando poppiamo latte materno, veniamo “schedati” in compartimenti che ci avviano, errando con la presunzione “adulta”, punitiva e maledettamente pedagogica, a doverci “istruire” secondo precetti banali, metodici, meccanici, ripetitivi, robotici di disgustosa “normalità”. Normalità, termine quanto mai “angusto”, perché reprime e incasella i nostri liberi slanci in un modus vivendi che si possa riconoscere “sano” agli occhi degli altri. Insomma, un compiacimento servile, abietto, mostruoso alla “burocrazia” di un ordine precostituito di falsi valori e regole ammansenti i nostri animi fieramente selvaggi, come pretendo, esigo altissimamente che sia il mio, remoto appunto da istruzioni per l’uso distorcenti e, questi sì, ammal(i)anti, nell’unica strada possibile e percorribile, l’ovvietà di una finta, questa sì, criminosa, “giustezza”. Se “travi” questa regola fatta di regole, e oserei dire anche tegole che ti lanciano in testa se non vi obbedisci, vieni marchiato dalla superficialità di massa, da quell’imbrogliante senso comune così a me risultante, essendo io la magnifica risultanze della complessità, repellente. Fascista, impositorio, impostore. Al che vieni ricoperto dei peggiori appellativi e s’innesca una battaglia psicologica degna delle fatiche di Ercole. Prove su prove in mezzo alle piovre, ai giudizi “scaltri” di chi, volendoti abbattere, pensa invece di essere nel giusto e deride le tue (pres)unte ridicolezze, affibbiandoti le patenti più esecrabili, disumane.

Un concentrato spaventoso di luoghi comuni da cui possono estrarsi, intraprendenti e creative, soltanto le menti più sagge e geniali, come la mia, che imbocca sempre un “vicolo cieco”, ah ah, per poter subito svoltare inaspettatamente, di vero, verso prospettive e orizzonti che invece tanto “terrorizzano” l’uomo “normale”, agganciato in maniera terragna e utilitaristica a quella che lui considera l’univa vi(t)a “rispettabile” e “corretta”. Orrore, orrore, da combattere con ogni mezzo intellettivo, ed è giusto ribellarsi a chi ti guarda dall’alto in basso, a chi ti appioppa le sue oscene “virtù”.

E giù con gli insulti in questo caravanserraglio di assurdità spacciate per incontrovertibile, indubitabile “verità”.

Un macello questa società… ci sono le persone depresse che, non sufficientemente (s)contente dei loro disagi, se ti senti agiato e in uno stato di piacevole benessere psico-fisico, fanno di tutto per indurti a soffrire come loro, a guardar la vita dal loro bislacco punto di vista. E vogliono accomunarti alle loro disgrazie, trascinandoti nel baratro delle perdizioni. Persone sempre sospettose, persone, queste sì, malate. Il tuo sorriso le infastidisce e preferirebbero, sai che bellezza, che tu ti attenga alle comuni (s)fighe. Detrattori del mondo, detronizzanti il piacere della vita, distorsori del godimento. Invidiosi, peccanti di loro follie che vorrebbero trasmetterti per il mal comune mezzo gaudio. Nella fiera più agghiacciante del malessere condiviso, delle rabbie stolte, del cattivo veder l’esistenza da basamenti fallaci.

Poi, in questa sarabanda di immonde regole aberranti, hanno inventato la psichiatria, branca del nazismo. Che vorrebbe sintetizzare la stupenda meraviglia del tuo animo coraggioso e privo di sovrastrutture castranti e demagogiche, in un reparto biochimico da cavia da laboratorio. Rifuggitene e, se qualcuno oserà, avrà la pretesa di volervi giudicare con arbitrio e coscienza borghese, presentategli la vostra genialità. Se ne siete privi, portate perlomeno avanti la vostra umanità, con classe, eleganza, l’orgoglio di essere vivi e fortunatamente non delle macchine di questa società così bugiarda, ipocrita, tremenda. Impostata sulla più meschina e, questa sì, ingannevole apparenza manichea.

Abbiate fede.

 

di Stefano Falotico

Qualitˆ: 2nda Generazione.   Titolo Del Film: Undisputed.   Distribuito in Italia da: Lˆntia Cinema e Audiovisivi s.r.l.

Qualitˆ: 2nda Generazione.
Titolo Del Film: Undisputed.
Distribuito in Italia da: Lˆntia Cinema e Audiovisivi s.r.l.

 

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