Nessuno te la può rubare, siamo anime Ronin…

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Sì, il tempo passa, le nottate si fanno insonni, l’umore barcolla ed ecco che il mondo, nel suo disvelarsi osceno, si rivela pornografico, scarnificante ogni valore e fondato su ottiche ed etiche distorte, in una corsa affannosa, assurda verso il denaro e l’approvvigionamento di beni materiali che non servono a niente se non a concimare altra tristizia, basamenti fallaci in cui l’uomo medio, attraverso questi cimeli e gingilli, schiva la sua vera immagine allo specchio, e si trasfonde nell’oggettistica di sé stesso, ridotto a merce.

Sì, parole come amicizia e amore oggi son passate di moda, i sentimenti vengon tagliati con l’accetta e tutti paiono uniformarsi a regole basiche comportamentali impostate sul buonismo, sulla ruffianeria, su questa vita sociale a me abbastanza tediosa e ripugnante.

L’aroma di sé stessi è una prigione, sì, lo è, ma una prigione candidissima in cui si può fluttuare nell’immaginario maestoso delle proprie creazioni, liberi da condizionamenti che, insistenti, fuorviano solo la poesia e l’unicità del proprio cuore.

Io ho sempre saputo qual era la strada più facile, cioè adattarsi al pensiero di massa e far felici gli altri, vendendo la mia integrità morale. Contrabbandando la mia lealtà psicologica per non inquietare, per apparire il perfetto uomo normale che oggi sembra sia un diktat incontrovertibile a cui la maggioranza, purtroppo, si attiene senza batter ciglio.

Io sono uno che ribalta spesso il concetto odierno di bellezza. Per me bellezza non equivale a mascherarsi dietro un lavoro per cui tutti possano dire ah ma che brava persona, corretta, un gentleman, un tipo raffinato e di gusto. Le persone cosiddette di gusto e apparentemente giuste sono le più traditrici, egoiste, e improntano la loro vita sulla meschinità, sul menefreghismo, in una parvenza di realtà che loro credono sana e invece è obbrobriosa. Che bello invece il carattere indomabile, la libertà estatica del godere delle proprie illusioni e mancanze incantatorie, che stupendo monumento al cuore è far della propria individualità una trincea in cui propugnare la vera materia dei sogni.

Oh sì, alla gente importa che tu abbia una compagna, che tu sia socievole, affabile e sempre con la battutina pronta, sessualmente a posto. Ma che enorme ipocrisia. La maggior parte delle persone migliori sono quelle incasinate, sempre con qualche grillo per la testa, sganciate dalle logiche comuni, pensatori del proprio venerarsi, addolorarsi e gioire lontani dal porcile, dalle ciarliere bugie.

Sì, ti prenderanno per un pazzo, ma sarai un valoroso ronin, cavaliere della tua anima buia in mezzo al frastuono e all’immondizia.

E viaggerai in tunnel illuminati dai fari della tua mente imbattibile.

 

di Stefano Falotico

 

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