LA PROMESSA (The Pledge), recensione

Ebbene, oggi disamineremo il bellissimo ed inquietante La promessa (The Pledge). La promessa, pellicola del 2001, della consistente ma avvincente durata di due ore e quattro minuti netti, opus n. 3 (perlomeno in termini prettamente inerenti un lungometraggio per il grande schermo) di Sean Penn regista (Una vita in fuga), dopo il magnifico Lupo solitario e…

 

CHINATOWN, recensione

Ebbene oggi, per il nostro appuntamento, ci auguriamo gradito, coi consueti Racconti di Cinema, disamineremo Chinatown, film magnifico del ‘74, firmato da un ispirato, così come soventemente accade, Roman Polański (La nona porta, L’uomo nell’ombra). Candidato a undici premi Oscar, fra cui Miglior Film e Regia, Chinatown ne vinse soltanto uno, andato alla migliore sceneggiatura…

 

SHINING (The Shining), recensione

Ebbene, prima o poi, nel nostro excursus temporale dei racconti di Cinema, dovevamo approdare o, per meglio dire, ritornare a Shining. Firmato, ça va sans dire, da nientepopodimeno che Stanley Kubrick. Inutile rimarcarlo, di nuovo e pleonasticamente, uno dei più grandi e importanti, rivoluzionari cineasti di tutti i tempi, autore di opere oramai ascritte e…

 

GLI ULTIMI FUOCHI, recensione

Ebbene, oggi sinteticamente, speriamo esaustivamente, vi parleremo de Gli ultimi fuochi (The Last Tycoon), ultima e, ahinoi, ancora sottovalutata, quasi del tutto dimenticata e quasi mai da nessuno menzionata, opera del compianto Elia Kazan. Regista apripista d’una Hollywood dorata, autore di film indimenticabili e oramai ascritti indissolubilmente alla storia del Cinema più leggendario, quali Fronte…

 

Discussione Facebook su Qualcosa è cambiato, poveri faccioni da fessi e poche femmine

di Stefano Falotico Uno degli Oscar più discussi “avvenne” nel 1997. Ce l’ho stampato nella memoria indelebilmente. Molto criticata fu infatti all’epoca la scelta dell’Academy di premiare Jack Nicholson per As Good as It Gets. Jack che, dopo il meraviglioso Voglia di tenerezza, sempre di Brooks, riceve il suo terzo Oscar, entrando nella Storia…, vincendo appunto stavolta…

 

David Cronenberg contro Kubrick

  David Cronenberg è impazzito? Attacca frontalmente Kubrick e Shining, non mento, siamo nella mente del regista canadese… Credo di essere un regista molto più intimo e personale di Kubrick. Lui non ha mai capito veramente il genere horror ed ecco perché trovo che Shining non sia un grande film. Non credo che Kubrick avesse capito fino in fondo ciò…

 

“Batman Begins”, recensione

Occhi neri, imbrunenti… nello squagliarsi verecondi in meraviglia infiammata Chi è Batman? Ognuno ne “apportò” la sua versione cinematografica. Burton, col suo carico d’ambiguità plasmata nella cenere mascherante d’un Michael Keaton fuori ruolo eppur aderente in simbiosi carismatica d’uno spiritello gaglioffo, ironico con picchi feroci melodrammatici al viso “scagliato”, irridente su beffard’agonia cangiante di labbra sfumate, contro…

 

“The Departed”, recensione

  Bene o male? Un casinò Salve, il mio nome è Henry Hill, non Enrico. Sebbene sia di origini italiane. Di cognome faccio però Liotta. Suona bene Ray, come primo pseudonimo? Fa tipo Rat Pack, topo e batti le tappe, stappa i tappi e riempi i buchi dei ficcananaso, quali noi siamo, i bravi ragazzi. Ne avrei da raccontarvene, ma partirei…

 
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