STANNO TUTTI BENE (Everybody’s Fine), recensione

Kirk Jones De Niro Everybody Fine

Ebbene oggi, per il nostro consueto, ci auguriamo apprezzato, appuntamento coi Racconti di Cinema, salteremo leggermente indietro nel tempo ma soltanto poco più d’una decade or sono, ivi trattandovi, in maniera concisa e assai stringata, però speriamo esaustiva e precisa, d’un film del 2009, ovverosia Stanno tutti bene (Everybody’s Fine), remake statunitense di uno dei film più bistrattati e ignorati, chissà se a ragione o meno, di Giuseppe Tornatore, cioè l’omonima pellicola del ‘90 col compianto Marcello Mastroianni e la sempre bellissima, radiosa e fotogenica, molto sottovalutata Valeria Cavalli.De Niro Barrymore Everybody Fine

Stanno tutti bene, vale a dire naturalmente il rifacimento dell’opus di Tornatore (Nuovo Cinema Paradiso), è una co-produzione d’oltreoceano e italiana, finanziata da Vittorio Cecchi Gori, distribuita all’epoca, per il mercato mondiale, e patrocinata dall’ex Miramax di proprietà di Harvey Weinstein, scritta e diretta dal britannico Kirk Jones (Svegliati Ned, Nanny McPhee – Tata Matilda) che, per l’occasione, poté usufruire, per il ruolo principale, della partecipazione di Robert De Niro (The Irishman) che ereditò il ruolo che fu del nostro Mastroianni.

Stanno tutti bene è un film della durata piuttosto breve, perlomeno per quanto concerne gli standard hollywoodiani, di novantanove minuti emozionalmente corposi, sebbene forse fastidiosamente retorici e intrisi d’una stucchevole morale dolciastra sin troppo ruffiana e consolatoria.

In tale Stanno tutti bene, rispetto all’originale, potremmo dire, nostrano, l’ambientazione cambia ma la trama, a grandi linee, ricalca abbastanza fedelmente quella appartenente all’opera del regista de La leggenda del pianista sull’oceano e di Malèna. La seguente, sottostante trascrittavi testualmente dalla sinossi di IMDb che, oltre a risultare in tal caso pertinente e sinteticamente chiara, inquadra e fotografa, senza panegirici inutili e descrizioni superflue che rivelerebbero gli snodi dell’intreccio espostoci, la vicenda narratavi:

Un vedovo ha capito che il suo unico legame con la sua famiglia è stato solo attraverso sua moglie, in un improvviso viaggio in macchina per ricongiungersi con ciascuno dei suoi figli.

De Niro Stanno tutti bene De Niro stannotuttibene Beckinsale De Niro Stanno tutti bene

Il vedovo in questione si chiama Frank Goode e, come sopra dettovi, è incarnato da Robert De Niro, mentre i suoi figli sono rispettivamente interpretati da Sam Rockwell, Drew Barrymore e la splendida Kate Beckinsale.

Viaggio on the road nostalgico, senile e forse melenso, romanticamente innestato sulla delicata e lieve, carezzevole colonna sonora di Dario Marianelli con l’aggiuntivo e ulteriore innesto d’una dolce e bella canzone ballata di Paul McCartney, intitolata (I Want To) Come Home, candidata ai Golden Globes, e richiami, forse involontari ed esiti decisamente meno soddisfacenti, a Una storia vera di David Lynch, Stanno tutti bene, qua e là, risulta autentico e financo struggente, e l’efficace, suggestiva fotografia, dai toni chiaroscurali, di Henry Braham, dona toni melanconici e fascinosi alle immagini. Però, nel suo complesso, ribadiamo, si rivela piacevole ma insufficiente.

De Niro, il quale, in modo un po’ inspiegabile e sorprendente, a quanto pare, va molto orgoglioso di questo film e della sua performance, infonde al suo personaggio una notevole carica melodrammatica che in alcuni momenti risulta commovente e sentita. Al contempo, di contraltare, è troppo imbambolato per colpa d’una regia piatta che lo imbriglia in un personaggio patetico e monocorde.

Nel cast, anche Damian Young e Melissa Leo, già vista assieme a De Niro in Righteous Kill – Sfida senza regole.

Dunque, a conti fatti, come si suol dire, Stanno tutti bene è un film guardabile e discreto ma “americanizza”, in maniera artefatta con ancora più melassa di fondo, la già controversa e probabilmente mediocre pellicola di Tornatore, che fu sceneggiata da Tonino Guerra e Massimo De Rita.rockwell stannotuttibene StannotuttibeneDeNiro

di Stefano Falotico

 

Lascia un commento

Home Giuseppe Tornatore STANNO TUTTI BENE (Everybody’s Fine), recensione
credit