Stefano Falotico intervista Federico Frusciante in merito al grande John Carpenter

Prospettive di una mente immensamente visionaria

Prospettive di una mente immensamente visionaria

 

Prefazione in ardente “tizzone”: se Steve Jobs creò il Macintosh, perché io non posso mangiare tutte le mele anche della Big Apple? Eh già. A valutare se davvero “duro” sono, saranno i posteriori per la mia “durevolezza”, ai posteri l’ardua sentenza, a te invece mia bella ecco come lo “senti” arso. Si chiama freddura? Forse una (s)cotta(tura) del mio biscotto. Ah ah.

Forse fallo, forse se la fa là, forse sia. E così Sutter Cane in Falotico mai fallace. Perché, come dico io, saltando di palo in frasca, fresca è la mia quaglia collocata al giusto posto. E cioè rizzo nelle fragoline fresche. Un detto che non vuol dir niente, ma vale per tutte le tette, piacevolmente in ogni boschetto. Ah ah. Ridere, grazie. Altrimenti un risotto in agro-dolce. Fa più salsa e più sale… da cui il film Grosso guaio a Chinatown.

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Se i manga hanno inventato le robotiche forze di Mazinga, se in America han riesumato i cartoni animati dei “Transformers” per un Michael Bay stolto come al solito su montaggio “stroboscopico” quanto a non “scoparmi” nemmeno un po’ di vere, diverse, sanguigne e passionali emozioni, neppure a sfiorarle per un attimo d’imponderabile sua idiozia meccanica e artificiale, io ergo il mio Mister Gigabyte, personaggio raccoglitore di vita (non) vissuta, scaraventata nello sfoderarmi a virtuoso, immane scibile dell’umanesimo, qui cinematografico dal sapore convergente in tante dilatazioni spazio-Tempo(rale), liriche e anche intrecciate alla musicalità dell’anima, com’emblema del mio singolar tenzone, particolarissimo, forse antipatico, indigesto senz’altro per l’escrescente, (de)nutriente, coprofaga borghesia feticista, flaccida, classista, fascista e che m’è quindi vomitante in (im)mo(n)do fecale…, la rabbonisco a colpi maestri d’un imparagonabile, iper-fantasioso estro. Udite come scandisco la mia mostruosa cultura di unicum database cinefilo e, all’occorrenza, ad affilare i canini se appunto non starai buon(in)o.

Scibile sventagliato a tagli ch’incido in vostre atrocità losche. Io, sì, vivo ove il profondo sentire si mescola ad acciuffare le scemenza di tal umanità appunto scempiata, senza tempie e dalle meningi lente, per evocare sereni corridoi dell’immaginazione in acu(s)t(ic)o t(r)ono. Così, ti scovo e sempre più magia del Cuore io invoco. Vi mangio vivi, eh eh!

Qui, eccomi dunque a cesellare e “coniare” un’intervista simbiotica, speculare a gusti appunto (r)affinati col Frusciante Federico che, come il sottoscritto, adora John Carpenter. Forse l’ultimo dei “selvaggi” in questo piatto imborghesimento “format-o” (da) flatulenti stronzi. John dà alle merdacce un po’ di sano Essi vivonoSignore del male a rinfoltire il “sale in zucca” per Halloween (non) dolcetto, seme della follia in Christine, la macchina infernale. Sentite come ri(t)ma baciata ai savi della congrega nostr’amata. Ave John!

Se mi considerato pazzo, no, vi sbagliate. Ribadisco e sottolineo con l’evidenziatore dei miei metafisici sudori che son invece tutta l’interezza dei più sonanti furori.

Di come, da Jena “Snake” Plissken, mi “bendo” di monocolo e te lo piazza in culo anche quando “Mi sto masturbando”. Di come, da James Woods, (s)caccio i vampiri in tutto… del mio fucilon tiro. Di come nacqui già di un altro pianeta mentale, combattendo fin dai primi respiri una guerra tutta mia simil fantasma da Marte.

E se a Marte togli una “t”… diventa rovente il mare delle mie favole non amarognole bensì remote dalla borghese concezione in carta stagnola. Stagnate pure nei luoghi comuni, con John si sguazza in un lago di grandezza. Se a Marta togli sempre la t, entro lo stesso in Mara- Ah ah.

Addobbate, sì, le vostre pareti di carta da culi parati, ma avete qui incrociato uno sul quale non potrete spar(l)are. Rappresento l’ignoto e quel che di Notte maiuscola va di muscolo penetrante a tua superficiale “figa(ta)”. Perché preferirò sempre la rugginosa mia faccia di cazzo ai culetti d’un fighetto, la mia pistolettata secca alle prediche morali di tal morti viventi. Palestrati e rinsecchiti dentro. Io, uomo invisibile e che t’entra appunto ove non lo vedi ma lo prendi con dolor “mansueto” eppur mastodontico. Tu mastichi fegato marcio e rosichi, io incarno il vi(ll)aggio dei dannati. Dunque nel tuo ano d’ariano. Se mi scambierai per Paolo di Fantozzi/Ugo, t’impalerò d’avorio così imparerai a cogliermi “al volo”.

Uh uh, senti qui che dolorino, uh uh il licantropo ulula e automaticamente Mister Gigabyte t’incula.

Ebbene, dopo tal mirabolante preambolo a farti saltare i nervi, mio bollito borghesotto, ti dono l’intervista a uno come me, che sicuramente ti farà scoppiare di emboli.

1) Secondo me, anche Fuga da Los Angeles è un capolavoro. Concordi?

Concordo. Film meraviglioso che non è stato capito perché troppo intelligente e fine. Un finto z movie che ribalta la concezione seriosa dell’originale per portare il tutto verso il grottesco puro.

2) Cosa ne pensi di Elvis, il re del rock? Non se ne parla quasi mai…

Penso che Elvis avesse un carisma enorme, una voce melodica stupenda e che sia colui che ha portato il rock and roll alle masse. Però io preferisco Chuck Berry, Little Richard, Buddy Holly e altri. Massimo rispetto comunque.
Il film di Carpenter era buono, ma non ottimo. Comunque un bel film per la tv.

Riot Carpenter Cage

 

3) Sei contento che Carpenter non abbia girato “su commissione” un film carcerario con Nicolas Cage di cui si parlò anni fa? Progetto sparito nel nulla, nonostante risultasse fra le migliori black list delle sceneggiature? Il film doveva chiamarsi Riot. Ne eri informato, giusto?

Non sono mai contento quando uno come Carpenter non gira. Anche se con Cage o con Stallone. Per me Carpenter è un genio e i geni mettono tutto su un altro livello.

4) Carpenter, eccezion fatta per Il reparto, non gira pressoché più. Secondo te, il vero motivo qual è? Si è detto che fosse “malato”, forse si è dato per “matto”, malato poi di cosa nessuno l’ha mai specificato. La verità, credo, che nonostante sia Carpenter, anche lui trova enormi difficoltà per girare in questa “nuova” Hollywood di produttori imbecilli.

Appunto. Produttori incapaci, distributori dementi , addetti ai lavori rincoglioniti e asserviti completamente ai potentissimi di turno. Carpenter è scomodo, scassacazzo e ne paga le conseguenze. Ma fa bene a non vendersi mai.

5) Il tuo sogno, credo, sia comparire semmai nell’ultimo film del nostro, anche solo come comparsa di mezzo frame. Cosa daresti per una sola manciata di apparizione del genere?

Amerei essere in un film di Carpneter anche per un mezzo secondo, ma non avverrà mai e io non sono uno che sogna, anzi.

 

Concluderei così. Sono un Don Giovanni? Sì, no, può darsi, “puoi farcela”, non andar a vedere Don Joe con Scarlett Johansson anche se sei Don Johnson.

E dunque evviva Carpenter John.

In-fine… in fila indiana come i western metropolitani di John.

Mi urlano contro “Falotico, facci il piacere!”. Rispondo che è quello che voglio e che tutte le lei soprattutto, di vogliette nelle loro viola, voglion che “voli”. Tu che vuoi?
E voi un sodo ovo volete? Non sto ai vostri voleri. Ma al mio volarlo. Ah ah.

Rispetta il tuo Uomo. Altrimenti, ti spettino. John Carpenter non usa lo shampoo, mio scemo da scem(p)i. Perché non è solo stempiato, è pelato eppur ogni capo fascista, sepolto a Predappio, egli prende per il “naso” e gli dà delle palate.

Orsù, miei paladini delle “patate”. Spiaccichiamo lor i pomodori. Noi siamo l’onore e non le puzze dai cattivi odori.

Sono colui che, sfacciatamente, personifica la grande presa per il culo?
Sì, e se contesti la mia testa, come quella di John, da me avrai soltanto che testicoli “tostati”. Non riuscirai a “battere” neanche sulla tastiera, figurati se le fighettine tasterai!
Testone!

Ora, vado a mangiarmi un toast. Spero che tale articolo sia privo di (re)fusi, lo siamo entrambi un po’ scop(pi)ati, e talvolta mi scappa qualche tasto.

Sempre meglio comunque del tuo gusto, detto in inglese “taste”.

Sono uno tosto? Mi accontento delle ostie, tu pretendevi le ostriche e sei rimasto all’osso.

Meglio lo “scheletro” di Carpenter John.

Sia lodato il Pater Noster.

Vivete? Ma, secondo me dormite. Aprite gli occhi! Vi sta guardando John! In guardia!

Vivete? Mah, secondo me dormite. Aprite gli occhi! Vi sta guardando John! In guardia!

 

 

 

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