Cinema Addiction, una perla imperdibile per veri cinefili e alti poeti

I’ve seen things you people wouldn’t believe, attack ships on fire off the shoulder of Orion, I watched the c-beams glitter in the dark near the Tannhäuser Gates.  All those moments will be lost in time, like tears in rain. Time to die. (Rutger Hauer/Roy Batty from Blade Runner) Il Cinema per me è una droga infinita che, insinuandosi sotto la pelle, ammorbando e ammodernando ogni antro sanguigno dei miei vitali e lindi polmoni, da tal turgido suo inebriante e suadentemente avvelenante virus letale di beltà tanto ferente quanto folgorante dal morbido effluvio taumaturgico, mi scorpora in puri frammenti a virtù maestosa dell’esplorarne i suoi avvolgenti fotogrammi eleganti, poderosi e salubri.  Abbacinato da fervidi fotogrammi inafferrabili, concupito dalla lor splendente danza iniettante rifulgente vita, sempre a risorgersi in vigoroso rinnovarmi e illuminare le mie cavalcanti emozioni, liquidamente ne sorseggio il manto oggi candido e domani tergendomi in acuminato altro inghiottirmi a sacrifizio della sua screpolante, rinascente forza oscura.  Dunque, gracchiando nell’anima mia profonda, scavandola nell’immolato prostrarmi alla metafisica più letiziosa, soggiacendo agli immaginari rafforzanti il mio inconscio sempre affamato di nuovi stellari firmamenti, in corpore m’inchino dinanzi al suo impressionante ignoto liturgico, divinizzandomi ad auge dell’empireo nostro fiammeggiante, travolgente, intimo, romantico, fenomenale a magici tocchi miracolanti, ferocemente grande nella lanceolata sua potenza azzannante.  Addentato dai suoi vivifici squittii, a me così appunto imprescindili perché mi deliziano in trascendente ascendervi saviamente ferito, ne celebro la grandiosità più a noi tutti ammaliati per una congiunta, inscindibile eternità.  Come Gary Oldman del Dracula di Coppola, se qualche impertinente oserà, da scellerato, scalfire il nostro felice segreto matrimoniale, azzardandosi a violare l’avventuriera, corroborante miscela d’amore anche stupendamente dolorosa nel suo avermi rapito nella voragine marmorea dell’immenso suo seduttivo turbinio, contro tal stolto malfattore mi scaglierò in vendetta osannante la spettacolarità intoccabile del Cinema, del suo mesmerico ed esoterico flusso dinamico, esistenziale.

I’ve seen things you people wouldn’t believe,
attack ships on fire off the shoulder of Orion,
I watched the c-beams glitter in the dark near the Tannhäuser Gates.
All those moments will be lost in time,
like tears in rain.
Time to die.
(Rutger Hauer/Roy Batty from Blade Runner)
Il Cinema per me è una droga infinita che, insinuandosi sotto la pelle, ammorbando e ammodernando ogni antro sanguigno dei miei vitali e lindi polmoni, da tal turgido suo inebriante e suadentemente avvelenante virus letale di beltà tanto ferente quanto folgorante dal morbido effluvio taumaturgico, mi scorpora in puri frammenti a virtù maestosa dell’esplorarne i suoi avvolgenti fotogrammi eleganti, poderosi e salubri.
Abbacinato da fervidi fotogrammi inafferrabili, concupito dalla lor splendente danza iniettante rifulgente vita, sempre a risorgersi in vigoroso rinnovarmi e illuminare le mie cavalcanti emozioni, liquidamente ne sorseggio il manto oggi candido e domani tergendomi in acuminato altro inghiottirmi a sacrifizio della sua screpolante, rinascente forza oscura.
Dunque, gracchiando nell’anima mia profonda, scavandola nell’immolato prostrarmi alla metafisica più letiziosa, soggiacendo agli immaginari rafforzanti il mio inconscio sempre affamato di nuovi stellari firmamenti, in corpore m’inchino dinanzi al suo impressionante ignoto liturgico, divinizzandomi ad auge dell’empireo nostro fiammeggiante, travolgente, intimo, romantico, fenomenale a magici tocchi miracolanti, ferocemente grande nella lanceolata sua potenza azzannante.
Addentato dai suoi vivifici squittii, a me così appunto imprescindili perché mi deliziano in trascendente ascendervi saviamente ferito, ne celebro la grandiosità più a noi tutti ammaliati per una congiunta, inscindibile eternità.
Come Gary Oldman del Dracula di Coppola, se qualche impertinente oserà, da scellerato, scalfire il nostro felice segreto matrimoniale, azzardandosi a violare l’avventuriera, corroborante miscela d’amore anche stupendamente dolorosa nel suo avermi rapito nella voragine marmorea dell’immenso suo seduttivo turbinio, contro tal stolto malfattore mi scaglierò in vendetta osannante la spettacolarità intoccabile del Cinema, del suo mesmerico ed esoterico flusso dinamico, esistenziale.

 

 

 

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