John Travolta è il zammaero del Cinema contemporaneo!

Ah, che pancetta contemplante, bau bau, ah ah!

Ah, che pancetta contemplante, bau bau, ah ah!

Chi è il zammaero del Cinema contemporaneo?

Zammaero (ae di origini latine inconfutabili, ah ah): nel dialetto lucano, si dice di persona trista, priva di qualsiasi talento, che ammorba il prossimo con la sua inettitudine da flaccido nell’anima…
Sì, il Cinema di oggi è affetto da questa tipologia di persona, il “zammaero”.
Ricordo che la prima volta, oh “Signor sia lodato”, che udii tal dialettale parola, fu nel paese natio dei miei genitori. Stavo giocando a calcetto con i “membri” di quell’entroterra, riunitisi lì per una sorta di disfida di Barletta… contendenti, sapete, di “enorme” rango, provenienti dai casati più “nobili” della regione b(r)ulla per un match “imperdibile” da calciatori “provetti”, tiratori di razza, caccianti fendenti “tali e quali” a quelli degli “eleganti” cacciatori lord(i) del Regno Unito, corridori come le “soffici” lepri wanted appunto (s)cacciate a calci in culo perfin dagli hooligan di Wembley e miranti calibro di “educazione” davvero calibratissima. Ne potevi odorare i peti “pregiati”, studiati nel minimo “dettaglio”, evacuati con “classe” dalla “bellezza assordante”, emanati “sobriamente” da sfinteri gastrici dalla flatulenza “profumata” su sapor di unti, scrotali peli fuoriuscenti, a miglia di distanza, annusando “lieto” quella fragranza così “delicata” da lasciarti secco più degli alberi d’ulivo, attorno al campetto, dopo una prosciugante mietitura nel tramonto “rosato”. Arrossendo o soffocando? Roba che, se perdevi la palla, ti urlavano all’unisono “T’accid’ e po’ te ficc’ dentro pur le pall’!”. “Morbidissimi”, dalla bocca “acqua e sapone”, lavata con Perlana…
Eh sì, gente di cui nutro un ricordo “amabile” quanto potrebbe essere una scopata idilliaca con quella… che fu Naomi Campbell. Praticamente “uguale”. Sì, da perderci le “nottate”…, rimembrando cotanta “elevatezza” inappellabile, persone raffinatissime dal gusto “impalpabile”, d’una finezza da lasciarti allibito, ché neanche il più pennellante, impeccabile scalpello di Michelangelo avrebbe potuto “(in)tagliar” meglio le lor “addomesticate” cappelle scalcianti e blasfemanti in mezzo ai pantaloncini così “a lucido” tirati fra bestemmie incalzanti del “topo” come “Putten’ la Madon’ di noi Cristi in croc’!”.
Eh sì, tizi tozzi in gamba col pensiero fisso di metter sempre il caz’ in mezzo alle gambe delle ragazzotte di campagna, eppur era un’epoca in cui sgambavo…, fra sgambetti e ragazzi di vita pasoliniani il cui cervello avrebbe intrapreso un percorso, “didietro” più che andando avanti, da far invidia al più “rinomato” gambero del mercato rionale di Porta Portese. Sì, quando la donna del centro romano si reca al suo mercatino e ode grida da urlatori d’Oxford. “Inappuntabili” su accento alla “Conte Max” De Sica, versione figlio Christian… “Ah, buzzicon’, vedi d’annà a pigliarti ‘sto culatello emiliano, tutto, ah bella mia, de’ prosciutton’. Vien’ da Modena, signo’! Mò apr’ la bocca e sent’ quant’è bon’!’”.
Ebbene, dopo questa lunga prefazione…, mi par giunto il momento di decretare il “zammaero” del Cinema contemporaneo.
Il suo nome è John Travolta.
Ora, voi dite che è simpatico e un sessantenne appena (s)fatto dall’ancor resistente, “inattaccabile” sex appeal?
Sì, quando lo vedo apparire così “in forma”, mi ritorna in mente l’atletico Manero Tony…, il ballerino con addominali da “filetto magro” per tutte le donne erotomani bisunte e bisognose di mungitura, e nel confronto “un po’” sfigura. Diciamo che più che far la sua porca… fig(ur)a, sembra solo un pasciuto porcellino.
Sì, John, non te ne dolere, non volermene (e chi ti vuole, neanche le donne dell’ospizio, solo la tua rimbambita Kelly Preston che hai lobotomizzato da “angelo” Michael…), tu sei l’incarnazione del zammaero panzone.
Cioè, l’apoteosi della tristezza… fatta “persona”.

  1. Michael (1996)
  2. Tony Manero (2008)
  3. La grande bellezza (2013)
 

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