David Cronenberg si è davvero innamorato di Robert Pattinson, tanto da permettergli di scoparsi sua figlia Caitlin

Morale della favola: il padre è cotanto e anche abbastanza aitante, età permettendo, la figlia è un cesso senza girarci attorno troppo, una brutta topa che io mai intonerò al mio Stall Tom. Pattinson chiari, amicizia lunga, sì, posso offrirti solo un’amicizia e buona zona morta, la tua in mezzo alle gambe, a tutti. Il vestito nero fa lutto!

Morale della favola: il padre è cotanto e anche abbastanza aitante, età permettendo, la figlia è un cesso senza girarci attorno troppo, una brutta topa che io mai intonerò al mio Stall Tom. Pattinson chiari, amicizia lunga, sì, posso offrirti solo un’amicizia e buona zona morta, la tua in mezzo alle gambe, a tutti.
Il vestito nero fa lutto! Fidatevi, meglio Falotico!

 

di Stefano Falotico

 

David alla von Trier di “nuova carne” fra onde del destino e ninfomanie da fan

Ora, che la famiglia Cronenberg sia sempre stata pervasa da una stranezza superiore a ogni favola gotica-dark di Tim Burton, è noto. Dunque, è per questo che David ha dichiarato di non amare Shining, perché gli ricorda la sua casa degli Usher da genietto alla Edgar Allan Poe.

Fu certamente per effetto di una forte raffica di vento, ma fuori della porta stava in piedi, avvolta nel sudario, la figura amata di lady Madeline Usher.

  I suoi bianchi abiti erano macchiati di sangue e i segni di un’aspra lotta erano visibili su tutto il suo corpo emaciato. Per un attimo rimase tremante, barcollante sulla soglia, poi con un lungo e terribile gemito sommesso, cadde pesantemente sul corpo del fratello, e nei supremi e violentissimi, ultimi, spasimi della agonia lo trascinò sul pavimento, cadavere e vittima dei terrori che lui stesso aveva anticipato.

  Da quella stanza e da quella casa fuggii terrorizzato.

  L’uragano infuriava ancora con forza, mentre attraversavo l’antico sentiero. Improvvisamente rifulse una stranissima luce. Mi volsi per capire da dove poteva venire, se dietro di me c’erano soltanto l’immensa casa e le sue ombre. Erano i raggi della luna piena che stava tramontando, rossa come sangue, che d’improvviso splendevano vividamente attraverso quella crepa nel muro della casa di cui ho già parlato, che attraversava a zig zag tutta la facciata, dal tetto alla base. Mentre la guardavo, la crepa si allargò rapidamente, l’aria turbinava impazzita, credetti di cogliere l’intera orbita del satellite, il mio cervello vacillò mentre vedevo le possenti mura spalancarsi. Sentii un lungo tumultuante rumore simile al frastuono di mille acque e il profondo stagno nero ai miei piedi si chiuse, cupo e silenzioso, su quello che restava della casa Usher…

Ora, dal finale di questo celeberrimo racconto, non molti lo sanno, ma Kubrick ha tratto ispirazione per il suo capolavoro. Stephen King aveva e ha ragione a infervorarsi nel non riconoscere l’opera di Stanley, perché essa infatti non discende dal suo maestro del brivido bensì da The Master per antonomasia della suspense, Poe il supremo, appunto.

Ora, al prossimo Festival di Cannes, David dovrebbe presentare la sua mappa delle star, e non molti sanno ancora una volta che il personaggio, interpretato da Pattinson, sarà videodromicamente autobiografico di pasto nudo vicendevole, ove Cronenberg indagherà in Robert, e Pattinson, a sua volta, se lo mangerà con sua figlia, adesso sua fidanzata, per un Crash allucinante da demoni sotto la pelle.

Sarà una “scopata” malefica, eppur vidi bene in quella gatta ci cova di Pattinson da parte di David.

Insomma, David è un genio ma, dopo aver presentato Pattinson a sua figlia, fanatica di Twilight, seppe da subito che la cicogna dell’unione avrebbe portato a un rapporto regista-attore da A Dangerous Method.

Comunque, Cogne è una storia dell’horror.

Il resto sono io che batto Cronenberg di scacco matto, indossando solo una giacchetta senza scacchi.

 

 

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