Sean Penn, (im)mutabile

Sean Penn. Cosa posso dirvi? Testa calda, non la domi con una fiaschetta di buon vino alla Bukowski.
Tanto poi è più incazzato di prima e non ti conviene dargli due sberle per svegliarlo. Ti rifilerà una serie di ribellioni marchiate a sua pelle “indiana”.

Be’, indiano lo è… sempre stato, instabile di un’altra epoca, forse di una Terra Promessa straniera.
Uno springsteeniano dentro, e nella sua anima appunto risuona e scandisce una melodia tragica-amara con picchi pazzeschi, esorbitanti di poesia pura. Melodia!


Basta osservarlo negli occhi, non scorticarli con visioni “a prima vista”, frettolose, che non sanno un beneamato cazzo di chi li “abita”. E si muove nella sua sfrontatezza a Cuore introiettato dentro la via vera. Fatta di casini, gelosie, amici stronzoni, tradimenti, corna, pestaggi e risse. Perché no? Il carisma di Penn è un capire subito ch’è un lupo solitario…

Se non fosse figlio comunque d’Arte ma uno “qualsiasi” della provincia medio-bassa americana, eccolo… in un bar scalcinato a vomitare la merda del troppo tener dentro e poi scoppiare, dar di botto perché uno così non è un ipocrita e lo rifarà. Non ci provare!

Sì, un Bukowski magro con più fortuna hollywoodiana. Almeno, ha incanalato il suo “duro” di chi delle regole se ne frega. Anche del sistema “burocratico” della Mecca.

Sposa una Donna, Robin Wright, poi se ne scopa un’altra fra una “pausa” e l’altra, “schizzato” Sean, di brutto.

Divorzio? Aspetta prima di concedere a Robin le carte della pratica “inconciliabile”. Intanto, anche Lei non gli è “coniugale”. Una Madonna con scheletrini nell’armadio. Ah sì, Giulio Cesare avrebbe diffidato di una “magrezza” tanto “figa”. Non me “la” racconta questa figliuola…

E che gli puoi fare? Chiamare la stupida “assistenza sociale” di qualche regista “bravo” a raddrizzarlo?
Più “dritto” di così si muore. Non ci son cazzi, appunto.

Litiga con Woody Allen per un personaggio a modo suo, e manda in quel posto Oliver Stone perché semmai ha tagliato il suo “ciuffo” durante l’amplesso “boschifero” con la migliore Jennifer Lopez. Per una volta “seria” in quanto proprio puttana “sfruttata” a dovere. Piazzata sotto le frasche delle sue seduzioni a sedarla d’uno “Stai bonina nel culone e recita come Dio comanda”. La recitazione viene. Alla grande. Coppia che scopa ai pochi flash d’un film sbagliato, completamente.

Sean… io adoro i “pazzi”. Lui lo è, quasi meglio di me. Per il resto, c’è la cassiera dallo “scontrino” alla fiscalità vostra del vederla “eleganti”.

Sean è rozzo, animal-“rospo”, ed è per questo che sente il Mondo e combatte per una morale anche attoriale.

Principe e un po’ gigolò.

Se avete qualcosa in contrario, nulla da fare. Ve lo ficcherà nel popò. “Stai zitto papà!”.

Vi manderà sempre a cagare. Bene o male che Sean sia.

 

Amen, siategli cortesi. Per (dis)piacere.

 

 

 

Lascia un commento

credit