“Atto di forza”, Review by Falò

I ricordi di tutta una vita… o vita, nella sua ritrovata beltà, di gioie ancor snervanti, innamorata, leviterà non più adombrata

Adorati oggi Arnold ché il domani è fugace e il buio, nel suo opaco rapirti e impigrirti, ottenebrerà l’armonico tuo viaggio, intristendoti nel più tuo di stima amarti. Non vivere di (r)impianti!

Ti svegli al mattino e florida la Stone addolcisce, tentacolare in biondo naufragio dei sensi eretti, lo sbiadito maschio nel sonno che fu… rannicchiato d’incubo “sognante”, ostruito nella tua morte su Marte.
Tu che, operaio, tutto il dì patisci il martirio e di pneumatico “intingi” i tuoi bicipiti a spezzar la tua esistenziale allegria. Agonizzante, lagrimi a baci delicati nei di Lei capezzoli tonanti.
Superba Sharon già di basic instinct…, ti sveli mantide nel manto albeggiante sul sesso di Arnold piangente. Lo stringi, lo carezzi, lo sproni a nuovo Giorno ché poi, come da Bibbia, calerà nel tramonto melanconico dell’apatica sera. Istinto, tergilo e non lagnarti da (e)stinto.

Siamo tutti degli stanchi, degli stinchi! Sgambettiamo senza neanche un parastinco.
Setosa, slacci il reggiseno e Arnold se n’immerge, lecca d’avida suzione e incastona il suo Uomo “sporco”, di delusioni (e)rotto nel sublime assaggio prima della colazione dei campioni…
Oh, ringraziamo Iddio nel Paul Verhoeven cineasta contro l’ammorbante moralismo dei castighi pudici a mai mostrarci quel sottil pube di Sharon, da te così “beatificata”.
Quell’accavallata è storica, d’an(n)ali, quando comparve, di sottecchi senza sottoveste, il mio (Pin)occhio più virile s’allungò, esploso a mirar quelle chilometriche cosce levigate, dolci e trasgressive, femminile, inesausta, affamatissima rugiada ruvida ché sciogliesti la mia adolescenza di gambe già poco corte(ggiate)…
Mi guardo allo specchio e vedo oramai un Uomo molto bello. Se fossi più giovane, mia Sharon, “scierei” con te, contentissimo, abbrustolito e poco contenuto…, nel fluire estasiato in tuoi rossi peli ricci come i crateri dei canyon marziani.
Ancora mi solletichi Sharon, mi profumi quando “desto” la letargia ma, con te nuda a letto, desidero proprio “desinarti” d’assetato e, senza timori reverenziali, in te furente -fur(b)etto dentro e molto red… Che gasato, che geyser!

Ma Arnold non s’accontenta e non gode. Scopre forse che è in un altro Truman Show…
Non è felice della vita, “fighissima”, che ha, lavora da triste figuro nel suo nero shining…

Oggi, Arnold è mortificato, è depresso, e dire che in Terminator rimarrà immortale nel suo C’era… così adesso (s)montato di brutta… “cena”.
Contatta un’agenzia “falsaria”, che promette d’impiantargli una memoria artificiale a mo’ d’elettroshock.
Se non ti piace/i, scegli la vita che avresti voluto mio “Vorrei ma non posso”… la “Total Recall” ti (ri)darà la Terra Promessa…, forse anche la pura sposa davvero ambita e non traditrice da “doppiogiochista”.
Ah, Sharon è punteruolo bollente, ti sghiaccia la puttana, ma stai guardingo se troppo t’abbraccia…, potrebbe ammazzarti ad apice di quasi orgasmo, nell’interrotta “eiaculazione” tagliata su“forbici” dell’arma contundente, assassina, a doppio taglio.
Prima Sharon ti seduce, alla malizia peccaminosa t’induce, poi la pancia ti scuce. Michael Douglas si salvò dalla tremenda Tramell perché “incarnava” l’eroe della fatale trama…
Mike rischia, azzarda, “azzanna” e vince la sua bellissima, da “damone” col suo “marcar” da Zorro ogni Zeta-Jones. Ah, Mike ti stimerò perché le donne tu hai sempre stim(ol)ato…
Anche adesso che sei un po’ malandato. Malaticcio ed ex Cancro per troppe sverginarle, contraendo un virale contagio “cronico” da eccessivi rapporti “orali”.
Comunque sia, vai lodato, ché lo elargisti e mai restringesti per la Donna attraente, avvolgentissima dietro le “avvolgibili” quando tu incalzi e gliele strappi “incazzato” nella black rain di preliminari “al sorbetto”, solo lì ad “assolarla” se non è nello stato mestruale da incattivita, umoralissima per colpa degli “assorbenti”.

Ah, non “dilunghiamoci”, anche se questa “regressione” aizza e scostumata arrapa. Non digrediamo ma, orsù, gradiam pur tal capolavoro prima del Verhoeven mediocre da “sex tape”…, prima del Douglas, comunque, da Soderbergh col suo Cinema di “ambigue”, platinate bugie…
Torniamo dunque coi piedi per Terra, anzi sul Pianeta appunto rubicondo.

Arnold viene sedato e, dopo una vita “anestetizzata”, viene catapultato in “telecinesi” su Marte. Oh, cazzo. Lobotomizzato! Ritorna in te!
Avevi pattuito un viaggio “mentale” da tranquillo turista. Invece, il programma è cambiato.
Ed è più dura che “guadagnarsela” sul nostro Mondo… Da sindacalista, inneggiavi per moti rivoluzionari contro i fascisti, e t’allenavi ipertrofico da Mister Universo-Governatore della California in una politica tutta “tua” e reaganianamente edonista.
Da tedesco nazista, colonizzatore dell’America. Arnold, sei proprio una merda true lie…, altroché.

Su Marte, “avvist(ast)i” i sorci verdi nella tua rabbia da Hulk…

T’hanno (in)castrato con “Melina”. Ma quell’attrice, fidati, è molto carina. Meglio di Sharon, assai stronzetta e “strozzante”.

Sharon t’aveva “sterilizzato” e strizzatissimo ti sei ribellato.

Questo film è uno dei più importanti degli ultimi trent’anni.

A prescindere da Arnold.

Ho deciso io, così sia scritto, così sia (s)fatta Sharon…

Io me la farei.

 

(Stefano Falotico)

 

 

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