The Young Pope, finale di stagione
set of “The young Pope” by Paolo Sorrentino.
14/01/2016 sc.802 ep. 8
In the picture Jude Law and Franck Gingerich.
Photo by Gianni Fiorito
Ebbene, ci ha tenuto immensa compagnia questo papa giovane di Sorrentino che, alle prese col formato televisivo, l’ha voluto rivoluzionare, creando una storia che poteva essere benissimo riassunta in un film di due ore e mezza. E, invece, scegliendo la HBO, ha deciso di allungare la faccenda con digressioni sue solite, bizzarrie visive, riprese aeree di planante nostalgia in tuffi sinceri di “sincretica” malinconia che digerì tutto Sorrentino per espellerlo e rimuginarlo, mangiarlo e spellarlo, dilatarlo ed enfiarlo in afflati alle volte scarsamente riusciti e aneddotiche per espandere la visione oltre i confini di una provinciale satira politica, qual potrebbe essere se Sorrentino, appunto, non ci avesse (ri)messo del suo, scandagliando le ragioni “pedofile” di preti falsi e malvagi, traumatizzati nella pubertà incipiente come un Parkinson insistente che finirà in Alaska, a tremar il freddo del complesso di colpa. E, alla fine, il Papa si farà (ri)vedere, in Piazza San Marco, nella Venezia lagunare ove iniziò il suo calvario perché i suoi “padrieterni” lo abbandonarono, lasciandolo al caso, al caos di una mappa geografica di noi stes(s)i.
di Stefano Falotico
