Stefano Falotico, il sottoscritto, intervista Federico Frusciante

C'era_una_volta_a_Hollywood_Pitt-DiCaprio

61208526_10213718631102895_6169584099657777152_n federico fruscianteBuongiorno Federico,

si accomodi ben volentieri. Anzi, accomodati.

Vuole, anzi, vuoi un caffè?

– Non dico mai di no a un caffè.

Ebbene, che aria tira a Livorno?

– Di elezioni anche perché, essendo candidato, le sento più vicine.

  • Ma è proprio vera la leggenda metropolitana secondo cui, in uno dei must della mia infanzia, ovvero Bomber con Bud Spencer, fra gli spalti del palazzetto sportivo ove è stata filmata la scena dell’incontro finale contro Rosco Dunn, tu eri fra gli spettatori? Quanti anni avevi?

– Ero sugli spalti e mi si vede di sfuggita anche in un paio di inquadrature.

  • Quali sono i titoli da te più attesi della prossima stagione cinematografica? Per quanto riguarda The Irishman e C’era una volta… a Hollywood, ti sei già espresso, amando tu enormemente Scorsese e Tarantino. Come d’altronde li amo io, anche se sugli ultimi due tre film di Tarantino io abbia delle riserve.

– Questi due li aspetto anche io con ansia. Aspetto anche il nuovo Woody Allen. Aspetto i grandi registi, non tanto i titoli.

  • Hai fiducia invece in Gemini Man di Ang Lee? Cosa ne pensi di Lee in generale?

– Lee ha fatto delle cose belle ma anche roba minore. Staremo a vedere.

  • Una volta, in un tuo video monografico, non ricordo quale, perdonami se non so indicarti quale esattamente, hai detto che non realizzerai mai una monografia su un attore. Perché sono i registi gli artisti e gli artefici di un grande film. E dunque non si può ragionare per attori. Ma, se non sbaglio, no, la memoria non mi tradisce, avevi anche affermato che, se proprio fossi costretto, al massimo ne allestiresti una su Christopher Walken perché, a conti fatti, la sua filmografia appunto attoriale, in qualche modo, rispecchia una sua linea conduttrice molto coerente. Tanto coerente, a parte qualche inevitabile scivolone, da poter parlare, caso assai raro, di attore anche in un certo senso autore. Hai cambiato idea?

– Per me un attore, anche se meraviglioso (amo Volonté, Brando, Walken, De Niro, Pacino, Nicholson, Driver e altri…), non merita una mia particolare attenzione. Perché tanto il pubblico generalmente segue proprio le star. Walken è un grande ma non farei una mono manco su di lui. Al limite, forse proprio su Volonté.

  • A tal proposito, tornando a parlare di attori, hai ovviamente discusso spesso di grandi interpretazioni ma, se dovessi scegliere, anche se so, per lo stesso discorso fatto poc’anzi, cioè che non ragioni per attori, quali sarebbero e forse sono i tuoi dieci attori preferiti della storia del Cinema? Cioè quegli attori che, se non fossero mai nati, probabilmente il Cinema stesso ne avrebbe sofferto immensamente? E che hanno avuto un impatto sulla Settima Arte stessa?

– Volonté, Brando, De Niro, Nicholson, James Stewart, Robert Mitchum, Orson Welles, Lance Henriksen, Walken e Pacino. Anche von Sydow, Chaplin, Buster Keaton, Bela Lugosi. Eh, ce ne sono.

  • Credi che il giorno in cui morirà John Carpenter sarà uno dei giorni più brutti della tua vita oppure no? Come dire, no, appunto, tanto prima o poi dobbiamo morire tutti e, comunque, i suoi capolavori stanno lì e nessuno li tocca. Naturalmente prima della fine del mondo o se qualche Jena Plissken dovesse premere il tasto del blackout

– Sarà terribile.

  • Hai visto Dumbo di Tim Burton? Tu di Burton sei un grande fan. Che ne pensi di questa sua ultima pellicola? Ha ricevuto critiche assai controverse.

– Bel film su commissione. Oramai sono abituato alle critiche a uno dei migliori registi degli ultimi trent’anni.

  • Hai letto il mio piccolo saggio monografico su Carpenter? Eh eh. Che ne pensi?

– Interessante e particolare. Non per tutti, però.

  • Hai realizzato una monografia su David Cronenberg in uno dei tuoi storici video. Ma ho notato che non ne parli mai tantissimo. Come se, correggimi se sbaglio, sì, lo considerassi un genio ma forse lo sentissi meno vicino rispetto ad altri registi da te molto amati.

– Non ne parlo un granché perché oramai parla solo di serie tv e non fa un bel film da un bel po’. Ma lo amo immensamente.

  • Sono uno dei pochi che non ha apprezzato e continua a non apprezzare The Wolf of Wall Street. Sebbene, come si sa, di Scorsese io sia un ammiratore pazzesco. Di Silence invece che ne pensi?

– No, per me The Wolf of Wall Street è invece un capolavoro di scrittura e di messa in scena.

  Silence è ottimo, ci mancherebbe, ma non è un capolavoro. I capolavori veri del maestro sono altri.

  • Infine, ultima domanda. Anche su un altro regista ti sei sempre espresso poco, detta sinceramente, ovvero Kenneth Branagh. Potrei sapere gentilmente che ne pensi?

– Ho amato i suoi inizi come Enrico V e le sue altre riduzioni per il grande schermo del Bardo, le sue commedie amare come Gli amici di Peter o i suoi gialli come L’altro delitto. Ha girato anche un Hamlet enorme. Però per me si è perso troppo a Hollywood.

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Grazie Fede!

A presto!

frusciante michael mann

 

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