No tweets to display


2014 SAG Awards Winner

20th ANNUAL SCREEN ACTORS GUILD AWARDS RECIPIENTS

THEATRICAL MOTION PICTURES

Outstanding Performance by a Male Actor in a Leading Role
MATTHEW McCONAUGHEY / Ron Woodroof – “DALLAS BUYERS CLUB” (Focus Features)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Leading Role
CATE BLANCHETT / Jasmine – “BLUE JASMINE” (Sony Pictures Classics)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Supporting Role
JARED LETO / Rayon – “DALLAS BUYERS CLUB” (Focus Features)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Supporting Role
LUPITA NYONG’O / Patsey – “12 YEARS A SLAVE” (Fox Searchlight Pictures)

Outstanding Performance by a Cast in a Motion Picture
AMERICAN HUSTLE (Columbia Pictures)
AMY ADAMS / Sydney Prosser
CHRISTIAN BALE / Irving Rosenfeld
LOUIS C.K. / Stoddard Thorsen
BRADLEY COOPER / Richie DiMaso
PAUL HERMAN / Alfonse Simone
JACK HUSTON / Pete Musane
JENNIFER LAWRENCE / Rosalyn Rosenfeld
ALESSANDRO NIVOLA / Federal Prosecutor
MICHAEL PEÑA / Sheik (Agent Hernandez)
JEREMY RENNER / Mayor Carmine Polito
ELISABETH RÖHM / Dolly Polito
SHEA WHIGHAM / Carl Elway

TELEVISION PROGRAMS

Outstanding Performance by a Male Actor in a Television Movie or Miniseries
MICHAEL DOUGLAS / Liberace – “BEHIND THE CANDELABRA” (HBO)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Television Movie or Miniseries
HELEN MIRREN / Linda Kenney Baden – “PHIL SPECTOR” (HBO)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Drama Series
BRYAN CRANSTON / Walter White – “BREAKING BAD” (AMC)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Drama Series
MAGGIE SMITH / Violet, Dowager Countess of Grantham – “DOWNTON ABBEY” (PBS)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Comedy Series
TY BURRELL / Phil Dunphy – “MODERN FAMILY” (ABC)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Comedy Series
JULIA LOUIS-DREYFUS / Vice President Selina Meyer – “VEEP” (HBO)

Outstanding Performance by an Ensemble in a Drama Series
BREAKING BAD (AMC)
MICHAEL BOWEN / Uncle Jack
BETSY BRANDT / Marie Schrader
BRYAN CRANSTON / Walter White
LAVELL CRAWFORD / Huell
TAIT FLETCHER / Lester
LAURA FRASER / Lydia Rodarte-Quale
ANNA GUNN / Skyler White
MATTHEW T. METZLER / Matt
RJ MITTE / Walter White Jr.
DEAN NORRIS / Hank Schrader
BOB ODENKIRK / Saul Goodman
AARON PAUL / Jesse Pinkman
JESSE PLEMONS / Todd
STEVEN MICHAEL QUEZADA / Gomez
KEVIN RANKIN / Kenny
PATRICK SANE / Frankie

Outstanding Performance by an Ensemble in a Comedy Series
MODERN FAMILY (ABC)
JULIE BOWEN / Claire Dunphy
TY BURRELL / Phil Dunphy
AUBREY ANDERSON EMMONS / Lily Tucker-Pritchett
JESSE TYLER FERGUSON / Mitchell Pritchett
NOLAN GOULD / Luke Dunphy
SARAH HYLAND / Haley Dunphy
ED O’NEILL / Jay Pritchett
RICO RODRIGUEZ / Manny Delgado
ERIC STONESTREET / Cameron Tucker
SOFIA VERGARA / Gloria Delgado-Pritchett
ARIEL WINTER / Alex Dunphy

SAG AWARDS® HONORS FOR STUNT ENSEMBLES

Outstanding Action Performance by a Stunt Ensemble in a Motion Picture
LONE SURVIVOR (Universal Pictures)

Outstanding Action Performance by a Stunt Ensemble in a Comedy or Drama Series
GAME OF THRONES (HBO)

LIFE ACHIEVEMENT AWARD

Screen Actors Guild 50th Annual Life Achievement Award
RITA MORENO

 

“Waterworld”, recensione

Waterworld Costner

Apocalisse planetaria d’una acquosa… speranza oceanica…

Acquolina, acquetta, fuocherello, metafisica, (date) fuoco!

Nella virtuosa euforia d’un capolavoro (im)perfetto, inciso nella brama d’un Kevin Reynolds titanico, travolto dalle onde anomale d’un budget esagerato, sproporzionato rispetto alle umanistiche, esaltanti ambizioni, diluite poi dal boomerang dell’effetto backdraft…, affogate “al largo” dell’incompreso, del forse troppo oltre per non affondare con la scialuppa inumidita d’un film tanto inamidato di valoroso stoicismo quanto smorente proprio nel vortice soffocante d’una mareggiante amarezza, cioè il groppo in gola nostro di quello che (non) poteva essere…, qui rivive l’immortale Waterworld.
Alle soglie del nuovo millennio, quando d’imminenza sarebbe calata ammonente l’ora X del 2000 d.C., Reynolds s’imbarca avventuriero in un’impresa quasi disperata. Sono anni foschi, quasi oscurantistici, anche laddove negli anni ’90 la creatura umana ha creduto, scelleratamente dietro un rifugiante raziocinio protettivo, di poter saldarsi ancora alle ancore… delle certezze scientifiche. Invero, il suo Credo è ancor più traballante, torna il mito del Titanic a incupirlo, ad avvolgerlo nella spirale della paura e del catastrofismo, e Spielberg erediterà da Kubrick ogni (in)compiuta intelligenza artificiale.
Uno dei terrori maggiori, che aleggiano prima dello scoccare millenaristico della mezzanotte fatale, è proprio che il Pianeta Terra dalle acque sia irreversibilmente sommerso.
Venezia, la città marina che è il nostro fiore all’occhiello, pian piano sta scomparendo e precipiterà negl’insondabili abissi come lacrime nella pioggia, come Atlantide, mitica chimera o in realtà giacente nell’essere (mai e poi mai) esistita. Queste erano le “previsioni meteorologiche”. Tempo (ig)noto del più antico nostro timore ancestrale, cioè colar a picco, nelle profondità più nere e spettrali, d’un “sommergibile” a timone deceduto in tetraggine assoluta per sempre, per sempre buia.
L’evoluzione a cerchio, ché tanto dall’H2O la biologia del Big Bang c’ha originato quanto ci “liquiderà”. Ah ah.

Waterworld

Reynolds, a “vascello pirata” del suo Prince of thieves, Kevin Costner, signor dances with wolves, ambienta un’intera pellicola “a mare aperto”.
Colombo gridò, coi suoi monchi, “Terra!” ma, malfermi, siamo tutti ossessionati che il nostro tanto celebrato, avanguardistico progresso si ritorcerà a noi in modo universalmente apocalittico.
Concepito come il film dei film, Waterworld fa invece acqua da tutte le parti (?), appunto.
Che razza di pasticcio. Privo di centro di gravità, cioè una trama singhiozzante, un Interceptor rapito dal suo ipertrofico, e malsanamente “anabolizzato”, titanismo esasperato.
Un Costner dai capelli di platino, palmato, un cattivo Dennis Hopper a regger “b(r)anco”, dal carisma unico che c’adocchia sparviero di monocolo imperscrutabile. A salvare la baracca. Ché quando urla, Dennis, e perde la brocca, vale il prezzo del biglietto! Che però affoga! Sono (pala)fitte. Solo il Sole…

Waterworld, trasposizione e convergenza di più miti e leggende popolari, dall’arca di Noè al poterlo anche nostro vedere come un’ideale prosecuzione, invertita, nel senso perfino di perversione masochistica in termini cinematografici, come un Blade Runner al contrario.
Sì, laddove nel capolavoro di Ridley Scott era l’aria a dar carburante alle macchine volanti, qui abbiamo gli “idranti”, e l’idrofilia fa novanta.
Secondo me, rimane comunque un’opera mirabolante. Da premiare, indiscutibilmente, almeno per il fortissimo coraggio d’aver voluto osare l’impossibile.
A costo…, infatti ha incassato pochissimo, di fare flop di plof.

Ma la grandiosità si misura dall’intrepidezza. L’importante è aver navigato…

Firmato, naturalmente, Stefano Falotico

Waterworld 2

 

The Hateful Eight by Quentin Tarantino! Bang bang!

Ah ah!

Ah ah!

The Hateful Eight, il prossimo western di Tarantino, “tratto liberamente”, sui generis oserei dire, da I magnifici sette, a sua volta da I sette samurai, roba da leccarsi i baffi

Eh sì, è questo il titolo provvisorio (?) dell’opus n.8 di Tarantino (non tenendo conto “ovviamente”, non date i numeri dai, a prescindere totoianamente dai due capitoli in uno, forse trilogia a venire, di Kill Bill e dell’episodio di Four Rooms).

La sola idea, geniale come genio Quentin c’ha ben abituati e mai ci tradirà di zucca, cari zoccoloni, mi solluchera non poco. Rifare un classico a sua volta ispirato al capolavoro di Kurosawa. E rispolverare, Nebraska docet, il grande Bruce Dern, appaiandolo all’oramai pupillo di nome(a) Christoph Waltz. Cazzo, ragazzi, scherziamo?

Inizialmente, il nuovo film di Tarantino, stando ai suoi immaginifici deliri, doveva essere Killer Crow, a sua volta seguito ideale di Bastardi senza gloria.

Ma Quentin torna a scalpitare nei pressi del Cinema leggendario dei pistoleri.

E “riesuma” Sturges e compagnia bella di “brutti” ceffi.

Per anni, s’è parlato d’un remake firmato MGM (originale vuole stessa major?). E Tom Cruise spesso è stato associato a questo rifacimento tutt’ora fantasma…

Ed ecco invece spuntar(la) il nostro zio Sam del nuovo millennio, il Quentin a imbarcarsi nell’avventura.

Roba da mucchio selvaggio mischiata al suo stile leoniano e amante, memore del mitico John Ford?

Be’, innanzitutto, parte già il “toto-cast”.

Due dei sette son stati già scelti ma non sappiamo in quali panni entreranno. Waltz, pelato a dovere, in quelli di Yul Brinner? E Dern invece?

Anagraficamente è già vicino a Eli Wallach (c’aspettiamo un cameo se ugly Eli non schiatterà prima?).

Resta tutt’ora apertissima la gara per chi s’aggiudicherà gli altri pezzi da novanta, stalloni di razza. Oh cazzo, ragazzi, parliamo di possibili eredi di Steve McQueen. Non di pizze e fichi, di “fighi” qualsiasi. Dell’interprete de La grande fuga, uno dei film, fra l’altro, più amati dal nostro Tarantino.

E per le “scarpe” di Charles Bronson?

Adesso, fisiognomicamente, non mi vien in mento nessuno che, anche solo di tratti somatici, appunto, possa ricordarmi Charles nell’era odierna hollywoodiana.

Io azzarderei su un casting anomalo. Che della “veridicità” d’analoga età se ne fotte bellamente.

Io piazzerei un Bob De Niro da qualche parte, regalandogli il primo western della sua carriera. Che soffre proprio di questo “neo”. Assieme ad Al Pacino, è l’unico attore dei ’70 a non aver mai girato un vero western. Anche se Heat lo è… e di postmodernismo Tarantino è maestro eccezionale, imbattibile.

Metterei anche un rewanted Bruce Willis.

E tu chi metteresti? Di certo non te.

Tu sei un “topo” da letture all’università con una sciocchina illusa che la vita sia una stupida american beauty. Che brutte facce. Figuratevi a settanta…

Ancora in molti, mal digerite Tarantino, state attenti/e a pulir e rassettar casa ma aspettate il parroco, meno parruccone di voi falsi fascisti, con la cerniera aperta della patta.

Ora, cazzo. Patti chiari, amicizia lunga.

Per essere “dritti” e lunghi…, dovete amare Tarantino. Non è un con(s)iglio, è un obbligo. Topoloni/e!

Altrimenti, da me, solo pugni in faccia. Non ho tempo da perdere a spiegarvi il suo Cinema.

Bene, non ti vado bene? Allora, male(dicimi)!

Beccati infatti, in faccia, lo sparo. E, se non creperai, ti do io (lo) spago.

Ah ah, spaghetti western?

Forse, anche sì, voglio del sangue, del “sugo”.

 

Firmato Stefano Falotico

Assoldato già come supervisore di tal pellicola storica prima che sia amata come si deve.

Come Quentin, Iddio, comanda!

 

I primi 50 anni dell’immenso Nicolas Cage, strampalato, inimitabile, strattonante le tenaglie sociali, ribelle per natura vocativa al terremoto: il mio attore, in assoluto, preferito!

Libertà!

Libertà!

 

Ciò che leggerete vi schiferà. Nauseati potreste contorcervi in risate al limite della vostra putrefazione e gemere, tumefatti da tanto strazio, in antropofagi riti tribali della vostra carne in scatola, assottigliando le guanciotte in goliardie a me sputanti come un pugilatore dalla fiamma ossidrica color rosso-dragone.

Ma, starnazzando, allevierete le mie risate affumicate a ragione emotiva d’adorarlo, del muscoloso mio allinearmene, affilato rasoio elettrico in Nic Cage, il più grande di tutti.

Cafone, porco, rudimentale, istintivo, aggressività fatta natura alata del Man nel suo ghost rider più turbinante. Frenetico, schizzato, miscasting himself, in quanto (in) sé stesso non vale un beneamato cazzo di merdoso. Un beniamino buono a nulla, perciò enorme. L’incarnazione del supereroe e non solo Kick-Ass. Nic ti fissa da pesce lesso e pare dirti “Ti rompo il cazzo, perché mi tira, così mi va a genio!”. E dunque è il mio idolo totale, perché si spappola, vive d’estasi universali a Cuore selvaggio lynchiano, lui lincia la sua parabola cristologica bringing out the dead nel graffiar sanguinandosi, brilliant, esilarante, astounding, amazing, forse il robot Mazinga che si fotte Alice Kim e poi le ordina di servirlo ancora, sì, quella povera cameriera deve “spolverare” e inzuccherare il suo caffè vivente. Nic è trino, triplo e multiplo, anche donna amazzone in corpo di titanio e taurino, poi enfiato,  imbolsito per una Las Vegas da ultimo bicchierino nella figona milf Elisabeth Shue, con la S di “Succhiamelo” e non Z di Taylor, occhi viola, da “violare”, buoni solo ad ammiccar per l’amico “ammaccato”, morto ammazzato di dose letale, Michael Jackson, quel genio del Pop rovinato, secondo me, più che dal suo lecito voler trasmutar d’apparenza bianca, da quella gran puttana, ex di tanti uccelloni, peraltro (altro che le bombe di Pearl Harbor) ambigui, vedi quel pallemosce di Richard Burton, bravo solo a “cleopatrizzarla” nel pancreas di più matrimoni con differenze (in)conciliabili. Che sian morti, il Cinema ringrazia e lautamente piscerò in testa alle loro teste da nababbi incapaci e sopravvalutati.

Preferisco il tentacolare testicolo “millefoglie” di Nic Cage da alias Nicholas Kim Coppola, nipote di Francis e discendente del fumetto, un po’ fra Johnny Cash per esser sbagliato, roco di gola su dizione “daltonica” da rocker e iridi azzurre intonate alla grandezza più spadroneggiante. Presto in Cage il nero dei comics. Forse Jackson Cage di Bruce Springsteen. E tu che che cazzo sai del Boss? Che cazzo canti ai suoi concerti, vaccona!? Vai a fare l’assistente-segretaria per farti fotocopiare di copulate al “bianchetto”. Il direttore è dritto! Nic, meglio Nic tutta la vita! Sposo egli stesso di varie troie, dalla concubina, finta monaca Patricia Arquette, una dal culo così vertiginoso che mi perderei a mo’ di Vertigo in lost highway dell’orgasmo virulento e più “purulento” di pus spermatico, di quelle botte da lasciarla vampirizzata con sguardo da semi-tonta come quella figa della Madonna, cioè di Dio, Elvis Presley, Lisa Marie. Un’altra che Nic ha preso a “sberlona”. Un brutto ceffo(ne) che passa da partner cinematografiche fighe a super mignotte re(g)ali.

Così è, e lo sa la Fulton, a cui ha lasciato un figlio, tanti saluti,e le pratiche di divorzio, con annessi debiti e mantenimenti, può prendersele lì. E stia solo che bona!

Nic compie cinquanta primavere. Sì, dei suoi inverni devono ringraziare Johnny Dep e company.

Se non fosse stato per Nic, Johnny avrebbe visto Tim Burton dal cimitero. Perché, senza la sua raccomandazione, Depp sarebbe morto d’overdose. E neanche avrebbe potuto sospirare uno zingaro da Kusturica.

E voi avete il coraggio di sputtanare questo Nic e lo trattate in tal modo obbrobrioso?

Nic è questo. Prendere o lasciare. Recita così, sempre in quinta, anche sulla sesta di un’altra da “Gradisca”, poi strombazza, guida come un matto, egli è il cavallo, è il friend di Rusty il selvaggio.

Vaffanculo!

Se non ti sta bene Nic, prima devi vedertela con me. Porta fuori la tua bambina. Voleranno botte che è meglio non veda. Anche se poi lo vedrà.

 

Oscar Nominations 2014

PERFORMANCE BY AN ACTOR IN A LEADING ROLE
Christian Bale in “American Hustle” (Sony Pictures Releasing)
Bruce Dern in “Nebraska” (Paramount)
Leonardo DiCaprio in “The Wolf of Wall Street” (Paramount)
Chiwetel Ejiofor in “12 Years a Slave” (Fox Searchlight)
Matthew McConaughey in “Dallas Buyers Club” (Focus Features)

PERFORMANCE BY AN ACTOR IN A SUPPORTING ROLE
Barkhad Abdi in “Captain Phillips” (Sony Pictures Releasing)
Bradley Cooper in “American Hustle” (Sony Pictures Releasing)
Michael Fassbender in “12 Years a Slave” (Fox Searchlight)
Jonah Hill in “The Wolf of Wall Street” (Paramount)
Jared Leto in “Dallas Buyers Club” (Focus Features)

PERFORMANCE BY AN ACTRESS IN A LEADING ROLE
Amy Adams in “American Hustle” (Sony Pictures Releasing)
Cate Blanchett in “Blue Jasmine” (Sony Pictures Classics)
Sandra Bullock in “Gravity” (Warner Bros.)
Judi Dench in “Philomena” (The Weinstein Company)
Meryl Streep in “August: Osage County” (The Weinstein Company)

PERFORMANCE BY AN ACTRESS IN A SUPPORTING ROLE
Sally Hawkins in “Blue Jasmine” (Sony Pictures Classics)
Jennifer Lawrence in “American Hustle” (Sony Pictures Releasing)
Lupita Nyong’o in “12 Years a Slave” (Fox Searchlight)
Julia Roberts in “August: Osage County” (The Weinstein Company)
June Squibb in “Nebraska” (Paramount)

BEST ANIMATED FEATURE FILM OF THE YEAR
“The Croods” (20th Century Fox)
Chris Sanders, Kirk DeMicco and Kristine Belson
“Despicable Me 2” (Universal)
Chris Renaud, Pierre Coffin and Chris Meledandri
“Ernest & Celestine” (GKIDS)
Benjamin Renner and Didier Brunner
“Frozen” (Walt Disney)
Chris Buck, Jennifer Lee and Peter Del Vecho
“The Wind Rises” (Walt Disney)
Hayao Miyazaki and Toshio Suzuki

ACHIEVEMENT IN CINEMATOGRAPHY
“The Grandmaster” (The Weinstein Company) Philippe Le Sourd
“Gravity” (Warner Bros.) Emmanuel Lubezki
“Inside Llewyn Davis” (CBS Films) Bruno Delbonnel
“Nebraska” (Paramount) Phedon Papamichael
“Prisoners” (Warner Bros.) Roger A. Deakins

ACHIEVEMENT IN COSTUME DESIGN
“American Hustle” (Sony Pictures Releasing) Michael Wilkinson
“The Grandmaster” (The Weinstein Company) William Chang Suk Ping
“The Great Gatsby” (Warner Bros.) Catherine Martin
“The Invisible Woman” (Sony Pictures Classics) Michael O’Connor
“12 Years a Slave” (Fox Searchlight) Patricia Norris

ACHIEVEMENT IN DIRECTING
“American Hustle” (Sony Pictures Releasing) David O. Russell
“Gravity” (Warner Bros.) Alfonso Cuarón
“Nebraska” (Paramount) Alexander Payne
“12 Years a Slave” (Fox Searchlight) Steve McQueen
“The Wolf of Wall Street” (Paramount) Martin Scorsese

BEST DOCUMENTARY FEATURE
“The Act of Killing” (Drafthouse Films)
A Final Cut for Real Production
Joshua Oppenheimer and Signe Byrge Sørensen
“Cutie and the Boxer” (RADiUS-TWC)
An Ex Lion Tamer and Cine Mosaic Production
Zachary Heinzerling and Lydia Dean Pilcher
“Dirty Wars” (IFC Films)
A Civic Bakery Production
Richard Rowley and Jeremy Scahill
“The Square” (Netflix in association with Worldview
Entertainment and Participant Media)
A Noujaim Films and Maktube Production
Jehane Noujaim and Karim Amer
“20 Feet from Stardom” (RADiUS-TWC)
A Gil Friesen Productions and Tremolo Production
Nominees to be determined

BEST DOCUMENTARY SHORT SUBJECT
“CaveDigger”
A Karoffilms Production
Jeffrey Karoff
“Facing Fear”
A Jason Cohen Production
Jason Cohen
“Karama Has No Walls” (Mudhouse Films)
A Hot Spot Films Production
Sara Ishaq
“The Lady in Number 6: Music Saved My Life”
A Reed Entertainment Production
Malcolm Clarke and Nicholas Reed
“Prison Terminal: The Last Days of Private Jack Hall”
A Prison Terminal LLC Production
Edgar Barens

ACHIEVEMENT IN FILM EDITING
“American Hustle” (Sony Pictures Releasing) Jay Cassidy, Crispin Struthers and Alan Baumgarten
“Captain Phillips” (Sony Pictures Releasing) Christopher Rouse
“Dallas Buyers Club” (Focus Features) John Mac McMurphy and Martin Pensa
“Gravity” (Warner Bros.) Alfonso Cuarón and Mark Sanger
“12 Years a Slave” (Fox Searchlight) Joe Walker

BEST FOREIGN LANGUAGE FILM OF THE YEAR
“The Broken Circle Breakdown” (Tribeca Film) – Belgium
A Menuet Production
“The Great Beauty” (Janus Films) – Italy
An Indigo Film Production
“The Hunt” (Magnolia Pictures) – Denmark
A Zentropa Entertainments 19 Production
“The Missing Picture” (Strand Releasing) – Cambodia
A Bophana Production
“Omar” (Adopt Films) – Palestine
An Omar Production Company Production

ACHIEVEMENT IN MAKEUP AND HAIRSTYLING
“Dallas Buyers Club” (Focus Features) Adruitha Lee and Robin Mathews
“Jackass Presents: Bad Grandpa” (Paramount) Stephen Prouty
“The Lone Ranger” (Walt Disney) Joel Harlow and Gloria Pasqua-Casny

ACHIEVEMENT IN MUSIC WRITTEN FOR MOTION PICTURES (ORIGINAL SCORE)
“The Book Thief” (20th Century Fox) John Williams
“Gravity” (Warner Bros.) Steven Price
“Her” (Warner Bros.) William Butler and Owen Pallett
“Philomena” (The Weinstein Company) Alexandre Desplat
“Saving Mr. Banks” (Walt Disney) Thomas Newman

ACHIEVEMENT IN MUSIC WRITTEN FOR MOTION PICTURES (ORIGINAL SONG)
“Alone Yet Not Alone” from “Alone Yet Not Alone” (Enthuse Entertainment)
Music by Bruce Broughton
Lyric by Dennis Spiegel
“Happy” from “Despicable Me 2” (Universal)
Music and Lyric by Pharrell Williams
“Let It Go” from “Frozen” (Walt Disney)
Music and Lyric by Kristen Anderson-Lopez and Robert Lopez
“The Moon Song” from “Her” (Warner Bros.)
Music by Karen O
Lyric by Karen O and Spike Jonze
“Ordinary Love” from “Mandela: Long Walk to Freedom” (The Weinstein Company)
Music by Paul Hewson, Dave Evans, Adam Clayton and Larry Mullen
Lyric by Paul Hewson

BEST MOTION PICTURE OF THE YEAR
“American Hustle” (Sony Pictures Releasing)
A Columbia Pictures and Annapurna Pictures Production
Charles Roven, Richard Suckle, Megan Ellison and Jonathan Gordon, Producers
“Captain Phillips” (Sony Pictures Releasing)
A Columbia Pictures Production
Scott Rudin, Dana Brunetti and Michael De Luca, Producers
“Dallas Buyers Club” (Focus Features)
A Voltage Pictures, R2 Films, Evolution Independent Production
Robbie Brenner and Rachel Winter, Producers
“Gravity” (Warner Bros.)
A Warner Bros. UK Services Limited Production
Alfonso Cuarón and David Heyman, Producers
“Her” (Warner Bros.)
An Annapurna Production
Megan Ellison, Spike Jonze and Vincent Landay, Producers
“Nebraska” (Paramount)
A Paramount Vantage Production
Albert Berger and Ron Yerxa, Producers
“Philomena” (The Weinstein Company)
A Pathé, BBC Films, BFI, Canal+, Cine+ and Baby Cow/Magnolia Mae Production
Gabrielle Tana, Steve Coogan and Tracey Seaward, Producers
“12 Years a Slave” (Fox Searchlight)
A River Road, Plan B, New Regency Production
Brad Pitt, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Steve McQueen and Anthony Katagas, Producers
“The Wolf of Wall Street” (Paramount)
A Red Granite Production
Nominees to be determined

ACHIEVEMENT IN PRODUCTION DESIGN
“American Hustle” (Sony Pictures Releasing) Production Design: Judy Becker; Set Decoration: Heather Loeffler
“Gravity” (Warner Bros.) Production Design: Andy Nicholson; Set Decoration: Rosie Goodwin and Joanne Woollard
“The Great Gatsby” (Warner Bros.) Production Design: Catherine Martin; Costume Design: Beverley Dunn
“Her” (Warner Bros.) Production Design: K.K. Barrett; Set Decoration: Gene Serdena
“12 Years a Slave” (Fox Searchlight) Production Design: Adam Stockhausen; Set Decoration: Alice Baker

BEST ANIMATED SHORT FILM
“Feral”
A Daniel Sousa Production
Daniel Sousa and Dan Golden
“Get a Horse!” (Walt Disney)
A Walt Disney Animation Production
Lauren MacMullan and Dorothy McKim
“Mr. Hublot”
A Zeilt Production
Laurent Witz and Alexandre Espigares
“Possessions”
A Sunrise Production
Shuhei Morita
“Room on the Broom”
A Magic Light Pictures Production
Max Lang and Jan Lachauer

BEST LIVE ACTION SHORT FILM
“Aquel No Era Yo (That Wasn’t Me)” (FREAK Independent Film Agency)
A Producciones Africanauan Production
Esteban Crespo
“Avant Que De Tout Perdre (Just before Losing Everything)”
A KG Production
Xavier Legrand and Alexandre Gavras
“Helium”
An M & M Production
Anders Walter and Kim Magnusson
“Pitääkö Mun Kaikki Hoitaa? (Do I Have to Take Care of Everything?)”
A Tuffi Films Production
Selma Vilhunen and Kirsikka Saari
“The Voorman Problem”
A Honlodge Production
Mark Gill and Baldwin Li

ACHIEVEMENT IN SOUND EDITING
“All Is Lost” (Lionsgate & Roadside Attractions) Steve Boeddeker and Richard Hymns
“Captain Phillips” (Sony Pictures Releasing) Oliver Tarney
“Gravity” (Warner Bros.) Glenn Freemantle
“The Hobbit: The Desolation of Smaug” (Warner Bros.) Brent Burge
“Lone Survivor” (Universal) Wylie Stateman

ACHIEVEMENT IN SOUND MIXING
“Captain Phillips” (Sony Pictures Releasing) Chris Burdon, Mark Taylor, Mike Prestwood Smith
“Gravity” (Warner Bros.) Skip Lievsay, Niv Adiri, Christopher Benstead and
“The Hobbit: The Desolation of Smaug” (Warner Bros.) Christopher Boyes, Michael Hedges,
“Inside Llewyn Davis” (CBS Films) Skip Lievsay, Greg Orloff and Peter F. Kurland
“Lone Survivor” (Universal) Andy Koyama, Beau Borders and David Brownlow

ACHIEVEMENT IN VISUAL EFFECTS
“Gravity” (Warner Bros.) Tim Webber, Chris Lawrence, Dave Shirk and Neil Corbould
“The Hobbit: The Desolation of Smaug” (Warner Bros.) Joe Letteri, Eric Saindon, David Clayton and Eric Reynolds
“Iron Man 3” (Walt Disney) Christopher Townsend, Guy Williams, Erik Nash and Dan Sudick
“The Lone Ranger” (Walt Disney) Tim Alexander, Gary Brozenich, Edson Williams and John Frazier
“Star Trek Into Darkness” (Paramount) Roger Guyett, Patrick Tubach, Ben Grossmann and Burt Dalton

ADAPTED SCREENPLAY
“Before Midnight” (Sony Pictures Classics) Written by Richard Linklater, Julie Delpy, Ethan Hawke
“Captain Phillips” (Sony Pictures Releasing) Screenplay by Billy Ray
“Philomena” (The Weinstein Company) Screenplay by Steve Coogan and Jeff Pope
“12 Years a Slave” (Fox Searchlight) Screenplay by John Ridley
“The Wolf of Wall Street” (Paramount) Screenplay by Terence Winter

ORIGINAL SCREENPLAY
“American Hustle” (Sony Pictures Releasing) Written by Eric Warren Singer and David O. Russell
“Blue Jasmine” (Sony Pictures Classics) Written by Woody Allen
“Dallas Buyers Club” (Focus Features) Written by Craig Borten & Melisa Wallack
“Her” (Warner Bros.) Written by Spike Jonze
“Nebraska” (Paramount) Written by Bob Nelson

 

La Mission di Roland Joffé

Mission

 

di Stefano Falotico

The Mission

 

Se è la forza che determina il diritto, allora non c’è posto per l’amore in questo mondo.

Mendoza, redimiti. Prega nel commosso De Niro, fra lo zampillante scroscio delle cascate dell’Iguazú, “identiche” per “visionarietà” a quelle del Nilo Azzurro, verga il tuo dolore a lirica mansueta di titanica salvazione, eleviamoci in gloria a delicato, supremo Ennio Morricone. E gioiamo festanti, moribondi vinti d’una missione impossibile. Convertiti, dopo tante fatiche di Sisifo, alle grinze indistruttibili dell’orrore…, che ha distrutto la speranza che però vivrà in eterno in potenza eterea. Vittoriosi!

Una Palma d’oro fra le più contestate. Il monumentale, “strombazzato” Mission di Roland Joffé.

All’epoca amatissimo. Un’opera epocale. Poi, col passare degli anni, sempre più snobbata, maltrattata dai nuovi erronei e lapidari revisionismi della “critica”.

A diritto di cronaca, personalmente, rimane un capolavoro. Proprio in virtù delle sue sofisticate, “insopportabili” imperfezioni, a partire dalla già citata colonna sonora del nostro ispiratissimo Ennio Morricone. Una musica che incalza dall’inizio alla fine, è invadente, sofficemente pomposa, allineata in modo magistrale e poetico all’intelaiatura retorica di un film che si presuppone proprio di essere variegate e mutevoli vertigini dell’eccesso, della sfrenatezza magnifica delle immagini, linde, incastonate nei naturali panorami fotografati da un plumbeo, atmosferico Chris Menges.

Orchestrato sulle interpretazioni gigantesche di due attori dagli stili di recitazione agli antipodi. Il fanatico del Metodo, De Niro, prima cattivo e dunque attorialmente egli stesso “caricato”, smorfioso e sconfinante nel sublime osare espressioni quasi troppo raggelanti, un terrificante mostro-cacciatore di schiavi che assassinerà suo fratello e, proprio d’allora, muterà nella voce misurata di corde interpretative allineate a una mesta, riappacificata serenità, però eternamente mosso da un’inquietudine turbinante di fondo così come il suo ghigno esploderà, lento e perfino oscuro, a schizzi furtivi di occhiate nerissime, incarnate alla profondità ineludibile del suo ambiguo personaggio, e Irons invece, per tutto il film, la personificazione tranquilla dell’orgoglio del Credo… combattivo.

Una storia, quella di questa “mission impossible”, narrata dai libri di Storia e Religione, che diventa quasi il pretesto per narrare l’impossibile dualità dell’uomo, scissa fra Bene e Male, fra desiderio di salvezza universale, miracolante, e l’infrangibile Peccato, non solo Originale, alla base di ogni massacro genocida.

Un film quindi “senza trama”, che si basa su eventi reali del passato, per immergersi soprattutto a nitore selvatico dell’urlo cosmogonico di libertà.

Un film che si affida al potere evocativo dello Sguardo.

Prima del nuovo Terrence Malick, prima degli alberi della vita, prima e oltre già un trentennio circa fa.

Ed è per questo che Mission è un’esperienza emotiva di forza indimenticabile.

 

Margot Robbie, roba bona

Ecco il mio cappello Kangol/Jackie Brown alla Samuel L. Jackson, colore grigio-topo/a: l’ho sempre sognato e ora lo indosso…, offerto in “orifizio” a Margot Robbie, “molta roba”…

Attingendomene, vorrei tingerla al sapore cappella, scusate cappello come un canguro dei berretti Kangol. Jackie Brown, la nera, sa. Conosce il negro Samuel L. Jackson.
Che stacco di coscia.

La vita è un abbigliamento che sa come far valere il proprio carisma, anche solo “accentuando” la fronte spaziosa in rughe accennate sotto un Kangol d’ordinanza. Per l’uomo che deve eccome… non so se chiedere, di certo vale il prezzo del biglietto.

Vedere per credere:

Se potessi toccare Margot, starei molto “rabbit” e non solo in Robbie.

Il mio cervello va in pappa e faccio… (con)fusione fra “Guarda che roba” e i guardaroba.

Al che, opto, per un integrale nudo. Bagnato con dell’aceto strizzante su cubetti di ghiaccio.

Eh sì, questa qui ha un culetto che fa il suo “effetto”, e riscalda nonostante il “congelatore” del suo sguardo acido.

Fa accapponar la pelle, toglie il pelo e io debbo dunque indossare il cappellone.

Poi, mi “scappello”.

Con tanto di cappelletti, piatto prelibato della cucina emiliana.

Forse, “cotto” ardente o lei che stuzzica “al dente?”.

Sono un volpone?

No, un lupus in fabula, anche in fragole.

Se guardi Robbie, sotto agli occhi le borse s’ingrossano e qualcosa s’indurisce di sempre più “grosso”, la borsa di Wall Street sale… e lo zucchero al miele non basterà a tal peperoncino. Baciami in un “bottone”, scusa boccone, che gnoccona di patata.

Fidatevi, la figa è per l’uomo alla DiCaprio.

Da cui il detto, dato per “assodato” nel sodo e (s)fatto, topolino dai piedi caprini.

Scodinzolando, va eiaculante.

 

 

Hands of Stone, new images of De Niro and Ramirez

Continuano le riprese di Hands of Stone, biopic sul pugile Roberto Duran.

Ed ecco le nuove immagini di  e Robert De Niro.

 
credit