Mi spiace che De Niro non lavorerà con Ridley Scott per il biopic Gucci, rimpiazzato da Irons ma, in fondo, Scott non è un granché ed evviva Pablito!

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Sì, Robert De Niro, inizialmente voluto, corteggiato e contattato da Ridley Scott per essere uno dei personaggi chiave del suo biopic sulla famiglia Gucci, per meglio dire incentrato sulla tragica, assai misteriosa, nefasta vicenda omicida, scabrosa ed efferatamente “gelosa”, no, delittuosa di cui fu artefice la moglie del patron Gucci stesso, che sarà interpretata dall’inarrivabile, meravigliosa, sensualissima e torbidamente irresistibile Lady Gaga, donna voluttuosa, difficile e scontrosa, sessualmente turbinosa e poderosa, morbida e burrosa, nei panni per l’appunto della strega Patrizia Reggiani, alla fine pare che sia stato sostituito dall’altrettanto attempato Jeremy Irons. Spesso interprete di personaggi perversi ed odiosi. Il ruolo gli calza dunque a pennello.

Irons, nei suoi lineamenti spigolosi, racchiude la virilità più perversa fatta persona. Non ho mai, per esempio, sostenuto il suo sguardo in Inseparabili. Uno sguardo chirurgico, anzi, ginecologico. Ah ah. Doppio, da persona “affetta” dall’essere gemellata, di sue scavate gote, in una sfaccettata identità ambigua da omozigote che non la racconta giusta. Dunque double face, una faccia un po’ angelica e un po’ diabolica. Irons è sempre piaciuto molto alle donne per via, appunto, dei suoi occhi penetranti e sottilmente evocanti qualcosa di torvamente pruriginoso…

Mah, contente le donne, contento lui. In Inland Empire è un regista un po’ troppo pretenzioso. Non vi vidi comunque niente di male nel suo voler tirare fuori il meglio da Laura Dern. Vi riuscì meglio Nic Cage di Cuore selvaggio ma questo è un altro discorso… non spingiamoci in qualcosa di lynchianamente morboso.

De Niro e Irons, quest’ultimo suo compagno di set, anche di liti furibonde dovute a divergenze caratteriali e ad inconciliabili stili di recitazione agli antipodi, per Mission.

Irons che recitò con Al Pacino nel bruttino Il mercante di Venezia. Versione all’acqua di rose di uno dei tanti capolavori del Bardo, messo in scena, di cinematografico compitino assai sciapito, da Michael Radford, regista de Il postino. Quello con Troisi e non di e con Kevin Costner, The Postman, neppure quello che suona due volte, miei suonati e rintronati.

Ah, perché mai il grande Orson Welles non completò mai il suo merchant? Disponiamo soltanto di uno short movie arrabattato e a posteriori montato. A Bologna, direbbero “ciabattato”. Espressione felsinea tipica atta a designare qualcosa “girato” con la mano sinistra, qualcosa di sciatto e buttato lì, come si suol dir’. Ah ah.

Al Pacino incontrerà nuovamente Irons per Gucci. In quanto Al sarà presente nel cast del film di Scott appena succitato. Effettivamente, in tempi non sospetti, cioè mesi addietro quando la notizia del coinvolgimento di De Niro nel cast fu annunciato da Variety e compagnia bella, non poco dubitai che la presenza di Bob venisse poi confermata.

Infatti e in effetti mi chiesi fin dapprincipio, Covid-19 permettendo e pallose quarantene annesse, come avrebbe potuto Bob conciliare Gucci con altri due (mica uno solo, eh) film importantissimi per cui già firmò. Ovvero il già più volte rimandato Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese con Leo DiCaprio, la cui data d’inizio riprese è adesso prevista, dopo essere stata per l’appunto posticipata a causa dei vari lockdown “imprevisti”, per fine Febbraio dell’anno imminente a venire, e Armageddon Time di James Gray. Pellicola peraltro in forse…

Caso emblematico che smentisce e sfata il proverbio discutibilissimo… non c’è due senza tre.

Insomma, Bob non farà parte della partita e non sarà nella parte del padre di Maurizio Gucci (Adam Driver). Ma come? Il suo nome fu Roberto…

Lo (de)cantò anche la Germanotta/Gaga nella sua celeberrima Alejandro… Fernando, Roberto…

A proposito, nel videoclip di Alejandro, Lady Gaga vestì Armani come De Niro negli Intoccabili e in Quei bravi ragazzi, Versace assassinato oppure ora ama un uomo alla Valentino?

Chi, Rodolfo o lo stilista di moda? Oppure Rocco Barocco, uomo certamente più elegante di Siffredi Rocco? Mah.

Dovrebbe indagarvi Roman Polanski. Di suo, la Gaga viene “indagata” in ogni intimità dal suo attuale compagno, tale Michael Polansky. Puro bad romance…

Un bell’uomo? Mah, a me pare un tronista della De Filippi.

Non perdiamoci in cazzate, dai. Andiamo avanti.

A coiti fatti, no, a conti fatti, è meglio così. Ridley Scott, da tempo immemorabile, è rincoglionito.

Con buona pace dell’immenso regista de I duellanti, Alien e Blade Runner, debbo concordare col “buon” Paolo Mereghetti. Il quale, nell’ultima edizione del suo celebre Dizionario dei film oppure delle castronerie più illeggibili, stronca quasi tutti i film di Ridley Scott appartenenti agli ultimi vent’anni.

Esaltando solamente, forse esageratamente, American Gangster e apprezzando giustamente il bellissimo Il genio della truffa. Con un Nicolas Cage uguale al sottoscritto di una decade fa. Insomma, un Nic ossessivo-compulsivo, malato d’igiene non solo intima, che lustra i vetri della sua casa da cima a fondo.

Mentre Scott “dà la cera e toglie la cera”, così come insegnò il Maestro Nariyoshi Miyagi di Karate Kid, a Ralph Macchio, alla sua Facio. Come si suol dire, alla faccia…

Eh sì, Scott “macchia” la sua Giannina Facio e, da un lustro, la rigira a letto ma non gira più pellicole qualitativamente dilettevoli. Come Mosè, in verità vi dico che filma polpettoni peggiori di quelli cucinati da vostra madre.

Ci vorrebbe Diego Abatantuono… uhm, che profumino. Che avete cucinato di buono oggi, pulpett’ di m… rd’?

Un grande, il Diego… de I fichissimi: lo sai che non mi piace che vai in giro di notte, la città pullula di malviventi, teste di cuccudrillo… zitta, torna dietro il furnello… il tuo ambiente “naturalo”, il tuo piccolo monto antico…

Ne vogliamo parlare inoltre di Diego in Viuuulentemente mia? Nella parte di Achille… Chi, quello di Omero oppure Achille Cotone che vuole fare con l’Antonelli che fu, oh sì, l’amore?

Un uomo forse misogino che avrebbe però, arrapato al massimo e col capello cotonato, amoreggiato con una donna più eccitante di Sigourney Weaver di Alien. Cioè, la Weaver al top della top’. Mentre nutro i miei forti dubbi che Diego avrebbe fatto all’amore con la Weaver di Exodus.

Eh sì, Sigourney non è più come la compianta, super sexy Laura Antonelli dei bei templi, no, tempi. Il suo viso non emana più letiziosa e stuzzicante sensualità a mo’ di Malizia…

E Ridley Scott, di contraltare, pare più rimbambito di Abatantuono al giorno d’oggi.

Ne vogliamo parlare di Tutti i soldi del mondo? Parlatene voi. Io non l’ho visto. Chissà mai se lo vedrò.

Censurare Kevin Spacey a riprese terminate, infilarlo nel primissimo trailer originale e poi rimpiazzarlo col pur grande Christopher Plummer, cavolo, grida vendetta da Massimo Decimo Meridio…

Nel film, il ragazzo tristemente preso in ostaggio, John Paul Getty III, viene interpretato da Charlie Plummer. Il vero nipote di Christopher? No.

Mentre, in Ransom – Il riscatto, Sean Mullen ebbe/ha a che vedere non Nick Nolte? Be’, direi di sì. Essendo stato incarnato da Brawley Nolte, figlio di Nick.

Sì, Russell Crowe de Il gladiatore fu fatto schiavo da dei terroristi? E, prima di rigodere Un’ottima annata, dovette fare all’amore con Meg Ryan di Proof of Life?

Marion Cotillard invecchia intanto come il buon vino. Donna d’annatissima ottima, donna bella in modo dannato.

Mentre Russell, dopo A Good Year, sì, buonissimo con questa super bona, ingrassò nel mediocrissimo Body of Lies, adeguandosi al metodo Stanislavskij a mo’ della sua prova in Insider o fece già le prove naturalissime per diventare come il suo idolo Marlon Brando?

Sì, Ridley Scott annunciò di voler girare il sequel de Il gladiatore.

Ah ah. Con Russell che, assieme a Giannina Facio e col bambino de La vita è bella, oggi cresciuto e forse anche lui con la panza, nei campi Elisi od Eliseo celebra la vita paradisiaca con un prosecchino e un fisico non tanto rinsecchito, immaginando di tornare sulla terra per picchiare Denzel Washington che gli rubò l’Oscar che Russell avrebbe meritato per A Beautiful Mind?

Denzel Washington è un grandissimo attore e fu molto bravo in Training Day. È molto camaleontico… il Denzel e, secondo me, potrebbe perfino calarsi nella “parte” del Tartufone Dolce Noir della Motta.

Sì, spero che Ridley Scott ritorni a girare qualcosa di decente. Sì, un bel filmone storico con Washington, semmai, nella parte di Nerone…

A parte gli scherzi, Ridley Scott è un grandioso regista ma, in tutta onestà, penso che abbia fatto il suo tempio. Scusate, volevo dire tempo.

Ha una certa età e non gliela fa più.

Gucci, un film tratto da un libro inchiesta di Roberto Bentivegna.

Mah, a mio avviso, parafrasando Stefano Accorsi di Radiofreccia, credo nelle rovesciate di Bonimba, cioè Roberto Boninsegna.

Nel frattempo, è morto Pablito, vale a dire Paolo Rossi. Non l’omonimo comico amico di Abatantuono Diego, bensì l’eroe del Mundial 82.

All’epoca ero un bimbino ma, già a tre anni, essendo io del ‘79, fui in vacanza coi miei ad Igea Marina e compresi, dalle urla infoiate degli adulti nostrani, che Pablito distrusse col suo genio l’apparentemente invincibile Brasile di Falcao e Zico. Sì, nel bel mezzo di un’estate nazional-popolare, arrivò Rossi a massacrare Zico & company.

Falcao, prima della partita, tronfiamente affermò che l’intera Italia avrebbe pianto l’eliminazione dai Mondiali.

Alla fine dei novanta minuti regolamentari, Falcao fu ricoverato al più vicino ospedale psichiatrico poiché, in preda allo shock, fu vicinissimo a diventare Al Pacino nel finale de Lo spaventapasseri.

E ho detto tutto…Paolo+Rossi+Italian+Football+Federation+Hall+Rb4s7UBJ4QblRobert+De+Niro+92nd+Annual+Academy+Awards+35w48_rRuaBl

di Stefano Falotico

 

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