Il ritorno di Clint Eastwood con CRY MACHO & il comeback grandioso di Brendan Fraser

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Era nell’aria, da un po’ di tempo, il gradito ritorno (comeback, direbbero gli americani) del mitico e, a nostro avviso, anche bravissimo Brendan Fraser, alla settima arte più rinomata e di qualità. Perlomeno, sperammo che avvenisse e così, a quanto pare, è stato.

Dopo i molti problemi di salute, infatti, accusati da Fraser negli ultimi anni, dopo molte sue scelte professionali maldestre, indegne e poco allineate a quelle che furono le forti e indubbiamente convincenti interpretazioni vigorose e possenti da lui forniteci a cavallo tra la fine degli anni novanta e l’inoltrarsi, diciamo pur avvento del nuovo millennio, Fraser pareva oramai amaramente destinato a un futuro hollywoodiano decisamente poco luminoso. Anzi, del tutto oscurato, completamente obnubilato e ridicolizzato nel meme vivente che stava tristemente diventando inesorabilmente. Sembravano, difatti, lontani e irrimediabilmente sbiaditi, per sempre tramontati e persi, quei suoi indimenticabili (soprattutto per noi, cinefili di razza purissima e di ottima memoria dotati) giorni gloriosi e indimenticati, per l’appunto, in cui Brendan, a tamburo battente, inanellava notevoli performance in pellicole di tutto rispetto, a volte anche pregiatissime in film altrettanto emeriti di plausi quali Demoni e dei di Bill Condon con Ian McKellen o The Quiet American di Philip Noyce con Michael Caine. Pellicole in cui Fraser svettò a livello recitativo, reggendo alla grandissima il già maturo confronto con due titanici veterani della recitazione come i succitati Caine e McKellen.

Furono, in entrambi i casi però, questi ultimi a essere candidati all’Oscar.

Mentre Fraser, malgrado le sperticali lodi e i robusti apprezzamenti della Critica, fu ingiustamente snobbato e, a tutt’oggi, è forse uno dei pochissimi attori del jet set a non essere stato mai nominato non solo agli Academy Awards, bensì perfino ai Golden Globe.

Questo ragazzone canadese naturalizzato statunitense, il quale si fece notare in commediole adolescenziali, raggiunse, come sappiamo, il successo planetario con George re della giungla…?, film per cui, da Tarzan ante litteram e Johnny Weissmuller moderno, si esibì in piroette e movenze acrobatiche da clap clap a scena aperta, dimostrandosi altresì molto autoironico e al contempo sfoderando un fisico pazzesco e assai muscoloso.

Cosicché, il nostro Fraser, celebre attore del franchise campione d’incassi al botteghino, ovvero La mummia, pian piano si perse in sciocchezze indicibili come Puzzole alla riscossa, ingrassando notevolmente e ricevendo i maggiori sfottò possibili e immaginabili. Brenda però, come sopra dettovi, non si è dato affatto per vinto.

Innanzitutto, lo vedremo nel nuovo film attesissimo di Darren Aronosfky, la cui trama è per Fraser parzialmente autobiografica.

Il film s’intitola The Whale e verterà su un insegnante reclusosi a vita privata e affetto da obesità che tenterà di riconciliarsi con la figlia per trovare la sua redenzione esistenziale.

Inoltre, lo vedremo affiancare Leonardo DiCaprio e Robert De Niro nella nuova fatica faraonica di Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon.

Bentornato, dunque, Brendan! Brindiamo!brendan fraser

Cry Macho!

di Stefano Falotico

 

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