I progetti futuri di Leo DiCaprio

Beach on the beach, sotto il Sole la pelle bruc’.

Beach on the beach, sotto il Sole la pelle bruc’

di Stefano Falotico

Credo che, come tutti, dopo la mania nei suoi riguardi scatenatasi da teenager troppo “(ri)bollenti” d’ormoni maliziosetti post “allagamento” di Titanic, nutrissi un’invidiosa, ammettiamola, malignità nei confronti del bel Leo. All’epoca era sbarbatello eppur a scioglierle tutte coi suoi occhi azzurri color “oceano efebico” da sex symbol adatto all’età acerba delle femmine in r(ic)otta di collisione con l’“iceberg” delle loro vogliettine capricciose a temperatura “stagna” solo se il calore sarà tenuto a bada nel “bagnomaria” della vasca con l’ochetta non surriscaldabile dal fringuello ché, dirimpetto all’appeal di DiCaprio, appunto, potrebbe prestissimo “c(r)ol(l)are”… a pru(gn)a nella sua trappola seduttiva d’attore iper-promettente sulla rampa di lancio.

 

Gli anni son passati e Leo, grazie al beneplacito di maestri come Scorsese, di grandi film ne ha girati. E non me le fa dunque più “girare” di gelosia perché son uomo che sa riconoscere il talento e, davanti all’evidenza inconfutabile della sua incontrovertibile bravura, è passato dall’altra parte, da “perfetto innamorato” così come lo furono quelle adolescenti in “brodo di giuggiole”. Sì, ammirando Leo, mi sento quasi giulivo. E questa giulività mi rende gioviale, amante… d’un attore oggi cresciuto ma forse ancor più affascinante. Perché la sua bellezza, maturando in ruoli dal portamento indubitabile di levatura artistica, ha assunto i connotati della grandezza indubbia.

E quindi, stimandolo a più non posso, a spron battuto, innalzo la sua cavalcata affinché la carriera sua gli sia sempre maggiormente fortunata ed elevata.

Mi scappello… a Leo e vi parlo dunque qui dei film in cui presto lo vedremo.

 

Bando alle ciance, d’invidia si muore e ci s’ammorba. Io non sono invidioso quando, ribadisco, che colui che ho di fronte è un campione di razz(i)a. Perché Leo sbaraglia la concorrenza e, a mio avviso, da tempo non sbaglia un colpo. Con buona pace dei detrattori di Shutter Island che, invece, è film altissimo. Forse, non è Shining, ma è molto più importante di quanto superficiali critici snobbarono, dimenticando la lezione di Hitchcock e di tanti “folli” visionari da corridoi della paura…, di cui invece master Scorsese è sia erede e sia monster di regale, omaggiante “piumaggio”.

Scorsese insegna enorme Cinema perché bene imparò la lezione, evviva il maestro. Leo è oggi, anche grazie proprio a Martin, comunque va sottolineato e non trascurato, attore adulto, non solo un “orsacchiotto” per quelle delle “magistrali”. Il ragazzo ha dimostrato che ha saputo reggere e battere… la competizione, come vuole il pelo… sullo stomaco….

Ma basta con le sciocche(zze), concentriamoci, e dico anche a voi, allocchi che ancora ostinatamente siete sfigati-sfegatati dal fegato appunt(it)o spappolato dinanzi a Leo ingelosente, golosoni… da “volpe e l’uva”, di ascoltarmi e leggere quanto segue. Basta con le vostre seghe… mentali e non a cercar appunto quello nell’uovo vostro da strapazzati. Leo è oggi un uomo e ancora lo dimostrerà, friggendo in pa(de)lla chi del suo carisma non è degno ma sol da cena di cretino s’abbufferà di pari cretine, vinello e non può ambir a essere il capotavola come Leo il divino. Né mai potrà. Impotente!

 

Ebbene, a Settembre girerà The Revenant di Alejandro González Iñárritu, la storia di un ragazzo, appunto, lasciato da dei morti di fame nei boschi dopo la caccia all’orso…, che si vendicherà in modo altrettanto brutale da Conte di Montecristo.

Perché tutto ciò che non uccide… rende l’uomo più forte.

 

Quindi, pare che girerà il biopic su Steve Jobs. Dopo che David Fincher ha deciso di abbandonare il progetto, per il quale aveva pensato di designare Christian Bale per la parte del compianto “geniaccio” informatico della Apple, la regia sembra che passerà nelle mani di Danny Boyle.

Augurandoci che non venga fuori un pastrocchio come la loro precedente collaborazione, The Beach, spero invece funzioni come l’unica sequenza “computerizzata” di quel film. Quando Leo vive un’esperienza videoludica…

 

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