Non ero in Laguna ma qualcuno stasera ha dato del “nonno” ad Al Pacino, e io, telepaticamente, gli ho strappato “Lo spaventapasseri…”

di Stefano Falotico

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Non ero in Laguna ma qualcuno stasera ha dato del “nonno” ad Al Pacino,  e io, telepaticamente, gli ho strappato “Lo spaventapasseri…

Sono un uomo fortunato

In qualche modo i due uomini dei due film sono collegati, uniti da un sentimento di distacco dal resto del mondo che si può sintetizzare con la parola «depressione». «Una parola che fa paura, troppo sinistra. Anche a me è capitato di avere dei momenti difficili, forse ero depresso senza esserne consapevole. Forse, ripensandoci, Michael Corleone era un depresso. La vita è quello che è, ci sono cose che inevitabilmente ti rendono triste. Ho tre figli, amici, faccio begli incontri sul lavoro, al cinema e in teatro. Tutti sono una fonte d’ispirazione, tutte hanno contribuito ad alimentare il fantastico, stupefacente, scioccante viaggio che è stato finora la mia vita. Sento che l’aereo della mia carriera non sta ancora atterrando».

Al, 75 anni sfoderati di look “bestiale”, semi-spettinato di tinta (a)st(r)ingente su occhi stanchi, quasi acceca(n)ti da profumo della sua donna giovanissima, Lucila Sola, Al è sempre più alto di voi.

In pants, la sua woman fa la sua porca figura, in “vestaglia” sembra un cesso ma, sulla “rifatta” di/da Al, ne avrei ben donde. Onda su onda, monta di ah ah!

La mia vita è stata sempre una f(r)itta(ta), a dire il vero, Angelo Manglehorn mi fa un baffo…

Presentandosi così, con due film “tirati a lucido”, Al è stato comunque offeso da un fesso, da un “romanesco” di Paci’ cambia parrucchiere!

A parte il fatto che è un mezzo parrucchino, ma a tale screanzato irriguardoso e maleducato che, a 00:17 del video sottostante, possiamo ascoltare di tutta offesa “plateale”, consiglio di cambiar moglie. Sì, a giudicare dall’insulto sboccato, la moglie sarà una parruccona sulla quale Boccaccio si sarebbe divertito goliardicamente a ficcar in gola su penna stilografica nella (g)racchia (con)sorte.

Rispettate Al! Sì, invero, con questo abbigliamento “crociato” di petto(rale) “burino” in dita delle mani affilate quasi sporche e pancetta dissimulata su pizzetto del simil Diego Armando Maradona de no’ a(l)tri, un appunto avrei da farglielo anch’io:

Al, posso cliccare su “Mi piace” della tua faccia di cazzo? Sì, indiscutibilmente è uno di quegli stronzi, Al, che io adoro. Anche se si riducesse “in mutande”, gli ergerei un monumento a come ve l’ha piazzato serenamente “in galleria”. Mentre, plaudenti, freddamente accogliete la pellicola di Gordon Green, Pacino se la ride e, sonnecchiando da furbone, da lupo di mare nell’occhiolino “moscio”, sa il “fallo” suo.

Be’, partiamo col dire che la mia avventura veneziana, stavolta, s’è interrotta solo al secondo giorno e, dopo un alterco con un mio amico, che pensa di essere il mio (e)mulo, dicasi anche imitatore squal(lid)o della mia personalità unica, un simulatore patetico d’alter ego della minchia che lui non ha, un coglione devastante a cui ho dato un calcio nelle palle, miei altri coglionazzi, son scivolato nell’entroterra felsineo, gustando il mio “tortellino” alla penna da scrittore (s)montato da solo…

Sì, sono un montone, e nei miei libri ne racconto un mucchio. I miei lettori gradiscono un “mondo”, i detrattori sono immondi, e tutto va a monte. Potrebbe andare sulle “colline” della fidanzata di Pacino? Non si può? Non è lecito? A meno che non si trovi un “cavallo” legale, no, scusate… cavillo alla David Kleinfled di Carlito’s Way.

Sì, faccio molto Sean Penn. Sono ancora più fig(li)o di puttana di lui.

Ma io e Sean ci par(l)iamo la “cubista” a (vi)cen(d)a, lui se la scopa in bagno su mio mangiar a sbafo da “Ma sì, è andato/a puttane, fottiamocene”… al ritmo di patti (Labelle?) chiari e “lunga” sarà la notte di marmalade. Anche di marmo, quella neretta “spinge” e t’incula sin al termine del “viaggio”… dovuto al drogato “Blanco”. Pene e poco Benny, quella ti “spenna”, rimarremo tutti senza “penna” e neanche con un Penn(y).

A parte le stronz(at)e, stronzi, tenete “mal” a mente, miei dementi, il memorabile discorso di Al in tribunale… ora avete il dolorino ai denti?

Completamente riabiltato, rinvigorito, riassimilato e sarò tra poco anche rialloggiato e voglio ringraziare un sacco di gente per questo…

povero stronzetto!

E di quell’altro storpio ne vogliam parlare?

Pensava di essere Viggo Mortensen de La promessa dell’assassino e invece voleva fregare le uniche persone che gli hanno voluto bene.

Le ragazze dicevano che era un “tipo”. Scoprirono che era già nella fogna, altro che figa(ta), ancor prima di buttare il profilattico nella “top(p)a”. Insomma, un topo.

Ma io non “glielo” rattoppo.

Poi, ai topi finto-storpi come Lalin, ho sempre preferito la mia “gatta” da “pelare”.

Sì, torno a casa dopo il mio lavoro da fabbro e, di “martello”, “pialo” il “pelo” pian piano sino a quando il suo “miao” non diventa un mio cane Chow chow.

Famoso cagnaccio “leonino” di grande “dignità”, celeberrimo per la sua andatura appunto gattesca su peculiarità alla cazzo di “carne” e per la sua leggendaria “lingua” che sa come “leccare” la passerotta…

Sì, son passato dalla gabbia del pulcino a tutte che me la danno in mio gallo molto cresciuto di uccello lib(e)rato.

Sostanzialmente, ho commesso gravi errori, ma non vedo perché non dovrei prepararmi un “passato” di verdura, sono al verde, sì, ma le “patate” cuociono presto senza bisogno di troppo “infornare”.

Il “forno” costa, io uso il microonde, famoso elettrodomestico che, di “petting alle pollastrelle”, alza subito la temperatura.

Prego Greta Gerwig ché non “venga” troppo rossa subito. Va prima “rosolata” e quindi “ficcata” con del p(r)ezz(emol)o di “burro” che siete.

Di mio, sono buono come il pane, basta che mi lasciate la pasta.

Ah, siete degli impiastri. Non sapete neanche “cucinare” uno come me.

Allora, sapete che vi dico?

Facciamoci una grigliata!

Say Hello To My Little Friends!

Molta gente sostiene che non ce la fa(ccio).

È sempre meglio che perdere la faccia, come certa gente…

Anziché dire ad Al che deve cambiare parrucchiere, perché non sbattete costui in parrocchia? Sì, siate cattivi e paciniani, non pentitevi di confessionali.

Donna, adesso, inginocchiati!

Raddrizza questo cirro pazzo su tua doppia (s)punta in mio gel non da leccato ma di slacciati dalla lacca se non si stacca.

Invero, stamattina ero a un bar bolognese, in radio passava James Blunt. Ho sempre pensato che fosse un cantante per depresse ragazzine sciocche.

Al che, mentre sto bevendo il caffè, un mio amico entra improvvisamente ma non me n’accorgo subito. Sollevo il capo, anche la tazz(in)a dei cessi che siamo, e noto che mi sta fissando.

Quando incrociamo lo sguardo, lui ridacchia virilmente “complice”.

Finisco di bere l’ultima goccia, pago alla cassa, prendo lo scontrino, lo getto nel “cestino” assieme a tutti i miei brutti ricordi, e lo invito a ordinare una birra.

È una mattinata fresca, siamo al 31 Agosto e domani sarà Settembre, mese in cui, il 13, non so se un Venerdì, mia madre mai me l’ha detto… se sono un “Halloween”, compio gli anni.

Due anni fa, pensavo che, allo scoccare del mio “trentatré” sarei morto come (un) Cristo.

Sì, appena “partita” la mezzanotte, sarei volato lassù in cielo. Ciò non è successo, per (s)fortuna. Quindi, ci sediamo in un tavolino abbastanza appartato per poter parlare (in)discretamente dei “cazzi” nostri. Insomma, lui è molto curioso se ora sono meno depresso e prendo la (s)figa “a culo”, oppure ancora trascorro solitudini melanconiche al cui confronto il Buddha è solo un dilettante delle sue fottute trascendenze “sublimanti” questo paio di palle annoiate. Anche un po’ (s)legate, molto sul “nodo” di “ciambella” alla “marinara” come la traghettatrice del vaporetto veneziano che m’ha accompagnato alla “fermata” de “La Stazione”… Santa Lucia.

Una “topa” tosta, sapete, prima questo era un lavoro riservato ai ma(s)chi. Bisogna avere “forza” per fare il nodo alla cravatta, uh uh, ma soprattutto per attraccare al porto (in)felice…

Santa Lucia…, a Bologna c’è un mercatino “intestato” a lei… pura fino a 25 anni, mercatino che anticipa il Natale, giorno della “venuta” del Redentore…

Sì, fino a 25 anni… e poi che “cazzo” ha fatto “costei?”. La “guardia costiera?”. “Ammirando” i “gabbiani” in “volo?”. Sul “dubbio” di tale “mistero” notturno… son “falli” che non mi riguardano. “Be(l)ata” lei, beati i “pecoroni”…

Ah ah!

– Prima, Stefano, passava “Cry” di James Blunt e, mentre tu stavi bevendo, con gli occhi chini, ho comunque intravisto che t’è scesa una sottile, quasi invisibile lacrima. Ti ha commosso James Blunt? Cosa sei il Nanni Moretti di Caro diario che, dietro una “corazza” da “Vespa” pungente con la mantellina, dietro questo cinismo fottuto e (stra)fottente di facciata fetentona, si scopre in realtà che s’emoziona “a bestia” con Jennifer Beals di Flashdance?

– Sì, sono Johnny Depp di Cry Baby, non lo sapevi? Un “freak” vulnerabile che, appena passa una musica che mi scatena grandi nostalgie, canta a squarciagola nella sua anima sol(itari)a.

No, non mi piace James Blunt ma ora ti racconto “questa”…

Ho sbagliato fermata. Il mio albergo “alloggiava” a “Le Zattere”, la fermata della stazione dista solo qualche fermata…, appunto. Ma (non) ho voluto, apposta, scendere.

Avevo tempo.

E ho passato un’altra mezz’oretta“molto vicino” alla traghettatrice, sai, quando faceva il “nodo” per far scendere i passeggeri, leggermente s’inarcava, e io andavo “in barca”.

– Quindi, ti sei fatto un giretto solo per tirar su i tuoi “girini?”. Ma sai, Stefano, che sei un figlio di puttana come pochissimi?

– Lo sono sempre stato.

Sono come Al Pacino.

Ma anche Edward Norton di Birdman non è “mare”, non male…

Sta inscenando una “recita” spaventosa con Naomi Watts, devono “fingere” una scena d’amore.

La “comunicazione” dialogica, fra loro, sotto le lenzuola…, ripresi “drittamente”, è questa, pressappoco, molto “pressing” sull’uomo “uccello” che è Michael “Batman” Keaton.

– Ah, è duro… andare avanti così.

– Sì, la vita è piena di problemi.

Edward Norton ride perché Naomi non ha capito un “cazzo”, appunt(it)o, e dopo poco si alza in mutande, mostrando al pubblico che si era “alzato” da un “pezzo” di merda che è.

Ma rimane un grande romantico. Per tutto il film, è fissato col culo di una bella figliola.

Poi, quando lei sta per mollargliela, lui la guarda con occhio “moscio”.

– Tu cosa vorresti? – domanda lei.

– Cavarti gli occhi…, questo è il mio unico desiderio…

– Perché mai? Cavarmi gli occhi?

– Sì, non riesco più a vedere questa città coi tuoi occhi.

Quindi estrae una sigaretta e lascia che lei scompaia “dietro le quinte”, anche se portava, “pen” che andasse, una terza.

Edward contempla la sua malinconia mentre la notte si trasformerà lentamente in un altro giorno… Inizialmente, non mi era piaciuto un granché questo Birdman. Come dimostra la mia recensione, molto “punzecchiante”. Sapete qual è la verità?

Io sono uno scarface e dico sempre la verità, anche quando dico le bugie.

È un capolavoro!

– Stefano, “sbigottisco!”. Sei tornato a Bologna e ti sei perso Al Pacino?!. Avevi già comprato i biglietti per Manglehorn e The Humbling. Insomma, hai rinunciato anche a uno dei tuoi attori preferiti. Hai lasciato la camera e sei volato via…

– Sono Birdman e io volo lassù, non lo sapevi?

– Non farmi cazzate… la vita è importante.

– Il cielo di più…

– Stefano, prima di andartene…, vorrei che sapessi la verità che non ti ho mai detto.

Sei sempre stato un genio, purtroppo…

– Perché purtroppo?

– Proprio perché lassù c’è un mondo migliore…

 

Buona “visione”.

 

Norton Birdman

 

 

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