The Hateful Eight by Quentin Tarantino! Bang bang!

Ah ah!

Ah ah!

The Hateful Eight, il prossimo western di Tarantino, “tratto liberamente”, sui generis oserei dire, da I magnifici sette, a sua volta da I sette samurai, roba da leccarsi i baffi

Eh sì, è questo il titolo provvisorio (?) dell’opus n.8 di Tarantino (non tenendo conto “ovviamente”, non date i numeri dai, a prescindere totoianamente dai due capitoli in uno, forse trilogia a venire, di Kill Bill e dell’episodio di Four Rooms).

La sola idea, geniale come genio Quentin c’ha ben abituati e mai ci tradirà di zucca, cari zoccoloni, mi solluchera non poco. Rifare un classico a sua volta ispirato al capolavoro di Kurosawa. E rispolverare, Nebraska docet, il grande Bruce Dern, appaiandolo all’oramai pupillo di nome(a) Christoph Waltz. Cazzo, ragazzi, scherziamo?

Inizialmente, il nuovo film di Tarantino, stando ai suoi immaginifici deliri, doveva essere Killer Crow, a sua volta seguito ideale di Bastardi senza gloria.

Ma Quentin torna a scalpitare nei pressi del Cinema leggendario dei pistoleri.

E “riesuma” Sturges e compagnia bella di “brutti” ceffi.

Per anni, s’è parlato d’un remake firmato MGM (originale vuole stessa major?). E Tom Cruise spesso è stato associato a questo rifacimento tutt’ora fantasma…

Ed ecco invece spuntar(la) il nostro zio Sam del nuovo millennio, il Quentin a imbarcarsi nell’avventura.

Roba da mucchio selvaggio mischiata al suo stile leoniano e amante, memore del mitico John Ford?

Be’, innanzitutto, parte già il “toto-cast”.

Due dei sette son stati già scelti ma non sappiamo in quali panni entreranno. Waltz, pelato a dovere, in quelli di Yul Brinner? E Dern invece?

Anagraficamente è già vicino a Eli Wallach (c’aspettiamo un cameo se ugly Eli non schiatterà prima?).

Resta tutt’ora apertissima la gara per chi s’aggiudicherà gli altri pezzi da novanta, stalloni di razza. Oh cazzo, ragazzi, parliamo di possibili eredi di Steve McQueen. Non di pizze e fichi, di “fighi” qualsiasi. Dell’interprete de La grande fuga, uno dei film, fra l’altro, più amati dal nostro Tarantino.

E per le “scarpe” di Charles Bronson?

Adesso, fisiognomicamente, non mi vien in mento nessuno che, anche solo di tratti somatici, appunto, possa ricordarmi Charles nell’era odierna hollywoodiana.

Io azzarderei su un casting anomalo. Che della “veridicità” d’analoga età se ne fotte bellamente.

Io piazzerei un Bob De Niro da qualche parte, regalandogli il primo western della sua carriera. Che soffre proprio di questo “neo”. Assieme ad Al Pacino, è l’unico attore dei ’70 a non aver mai girato un vero western. Anche se Heat lo è… e di postmodernismo Tarantino è maestro eccezionale, imbattibile.

Metterei anche un rewanted Bruce Willis.

E tu chi metteresti? Di certo non te.

Tu sei un “topo” da letture all’università con una sciocchina illusa che la vita sia una stupida american beauty. Che brutte facce. Figuratevi a settanta…

Ancora in molti, mal digerite Tarantino, state attenti/e a pulir e rassettar casa ma aspettate il parroco, meno parruccone di voi falsi fascisti, con la cerniera aperta della patta.

Ora, cazzo. Patti chiari, amicizia lunga.

Per essere “dritti” e lunghi…, dovete amare Tarantino. Non è un con(s)iglio, è un obbligo. Topoloni/e!

Altrimenti, da me, solo pugni in faccia. Non ho tempo da perdere a spiegarvi il suo Cinema.

Bene, non ti vado bene? Allora, male(dicimi)!

Beccati infatti, in faccia, lo sparo. E, se non creperai, ti do io (lo) spago.

Ah ah, spaghetti western?

Forse, anche sì, voglio del sangue, del “sugo”.

 

Firmato Stefano Falotico

Assoldato già come supervisore di tal pellicola storica prima che sia amata come si deve.

Come Quentin, Iddio, comanda!

 

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