DiCaprio ha già vinto il nostro Oscar!

Ti fotto, coglione! Me ne strafotto! Fuck fuck fuck, piglialo nel culo e fai lo schiavo negro!

Ti fotto, coglione! Me ne strafotto! Fuck fuck fuck, piglialo nel culo e fai lo schiavo negro!

 

Tutte le ragioni della mia “Academy”, di scommessa alla SNAI, per le quali Leo DiCaprio deve vincere l’Oscar vs il pur grande, incomparabile McConaughey

Sale vertiginosamente la febbre degli Oscar che io, con meticolosità prodiga da birbante figliol (non) prodigo dei riti mondani in quel di Hollywood, seguirò d’imperterrita nottata su mio divano in banchettar cenante oltre la mezzanotte abbondante e di lì a inoltrarmene, sdraiato in “smoking” con pantofole inappuntabili dal marchio Champion, per l’uomo topo(s) a vigoria del suo tifare nell’ultrà inneggiante a Leonardo, Re del Mondo e del monte della collinetta di Los Angeles, ove Angelina Jolie vien montata da quel caprone montato di Pitt Brad, il bel giulivo di sue pasciute “olive” al motto di “Sono un bastardo inglorious e, da biondo ariano, nell’an(n)o fortunato t’inculo su muscolo spaccante la svastica di te, Angelina, gran mignottona concubina”.

Ma il mio (s)fregio sfrenato va a Leo “Belfort” Jordan, che mi salverà dalla mia “miserabilità” da mai redento e benedetto nel fiume Giordano, ove Cristo d’abluzione camminò sulle “acque” di Maddalena, come la scorsesiana tentazione alla Departed, fra il bene e il “mare” ficca la meretrice malvagia con grand guignol (s)fottente di volto carnale, scarnificato alla Willem Dafoe dannato!

Questa sarà la mia annata, la mia messa nell’a novanta mettervelo rovente d’immolato altar della “patta”.

Sì, perché ho scommesso anche il culo su Leo, cari fascisti, puntando infatti l’enorme, impressionante cifra di 5 Euro sulla sua vittoria nella categoria Miglior Attore.

Le sue quotazioni salgono quanto il mio ascendente “uccello” da The Aviator.

Sì, mio (I)caro, bruciali tutti dopo il nastro di partenza, anche se vieni… dato per sfavorito, rimonterai nel fotofinish quando McConaughey Matthew se lo piglierà “omosessualmente” in modo Dallas Buyers Club, dimagrendo altri 40 chili per la delusione “ardente” il suo fegato incazzato a morte e spappolante in diretta. Ah ah!

Tu, Leo, salirai le scale del Kodak Theatre, sculettando di gran classe, emanando bacini che fanno un baffo a tal vetusto, chiesastico San Valentino per piccioncini cazzoni degli amori frivoletti. Volteggerai nell’aver rigirato la frittata degli allibratori su tuo ciuffo smagliante da metteur en scène le loro urla bestemmianti.

Sì, sarai un pavone a ribaltare tutte le previsioni, alzando lo scettro da fantasma del palcoscenico e sbeffeggiando gli altri “rivali” con un tuo “discorso” di “ringraziamento”, sintetizzabile alle loro bili in tal concisa, da “circoncisione”, frase senza mezzi termini: “State ben seduti in poltroncina, coglioncini, osservate con qual morbidezza carezzo lo statuina alla faccia delle vostre faccine”.

Eppur non scherzo. Leo, prima dato a 20, ora “gravita” alla cifra 7, scavalcando il più “competitivo” concorrente Chiwetel Ejiofor, un negro che patirà altri 12 an(n)i di schiavismo atroce prima di poter nuovamente solo ambire a entrar in competizione.

Lì lo devi prendere e devi anche pulire il pavimento finché potrai specchiarti e riconoscere il tuo “Obama” fottuto al “detersivo”.

Via questo perfetto “sconosciuto”, pianga il suo colore viola e nessuno Spielberg lo consolerà con Amistad e risarcimenti da Schindler’s List, nessun Lincoln lo renderà “liberale”. A mio avviso, “costui” deve essere inculato in maniera pulp fiction come Ving Rhames.

Ah ah! Vai Leo, dai dai. E Christian Bale, il bellino, si spaccherà il fegatuccio più del suo banfianano cicciottello di American Hustle.

Sì, c’è il quarto (in)comodo in platea, quel rincoglionito di Bruce Dern. Tornasse a casa, e ascoltasse il vero Nebraska, quello di Bruce springsteen.

Eppur non scherzo.

Le probabilità di vittoria sono sempre più alte. Silenzio, stronzoni!

Ora, io so come ragiona l’Academy e non posso sbagliarmi. Anche dovessi sbagliare, perderò 5 Euro, “roba” che posso rubare al mezzo pusher di Piazza Verdi di Bologna, al ritmo di “Vu’ cumpra’, poveraccio? Tieni in mano lo straccio e soffia di eroina, quella che dai, vigliacco, sì, all’universitaria stoica, super troia davvero, che si rifornisce da te e poi studia Scienze Pedagogiche… tal cretina di malaffare sarà educata di vera coca alla Wolf of Wall Street”.

Dove cazzo vuole andare McConaughey? Mi par già troppo la sua “rinascita”. Fino a qualche an(n)o fa girava film come Tutti pazzi per l’oro. Rendiamocene conto. E voi dovreste “dorare” tal guitto d’avanspettacolo? No, per lui the show don’t must go on. Solo nel “didietro” con tanto di fellatio al suo pollo simil Killer Joe! Ecco la mia adorazione! Ah ah!

Avete tradito Leo in più di un’occasione e questa è quella giusta per risarcirlo del danno pazzesco, da sbattervi tutti in prima pagina del “New York Times”. Sbatti il giornalista succhiacazzi! Leccaculi siete!

Sì, roba scandalosa che volevate archiviare da J. Edgar.

Vai Leo, vinci e io vincerò 2250 Euro.

Sinceramente, m’importa solo la “bolletta”. Invece, George Clooney, al solito in prima fila con sorrisetto canaglia “in filigrana”, può afferrare la sua fidanzata d’ordinanza e insegnarle il monument man.

 

 

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