CONFLITTO DI CLASSE (Class Action), recensione

Ebbene, oggi salteremo indietro nel tempo d’oltre tre decadi, giungendo all’inizio dei nineties, disaminando la bella, ahinoi, leggermente misconosciuta, specialmente alle nuove generazioni, pellicola intitolata Conflitto di classe (Class Action), opus del ‘91 diretto dal compianto Michael Apted (Gorilla nella nebbiaGorky Park), purtroppo deceduto e venuto a mancare solamente due anni fa.Gene Hackman conflitto di classeColin Friels Class Action

Pellicola della robusta, tesa e avvincente durata di centodieci minuti corposi e palpitanti, girata con piglio e sobria eleganza formale, Conflitto di classe è un legal thriller assai peculiare, basato su una granitica, ottimamente strutturata e dialogata sceneggiatura scritta dal valente trio formato da Carolyn Shelby, Christopher Ames & Samantha Shad, vertente su un fantasioso, anomalo e assai intrigante caso giudiziario sui generis. Qui espostoci e diramatoci con registica finezza magistrale, malgrado l’impianto, naturalmente, convenzionale e piuttosto in linea coi canovacci, tutto sommato, abbastanza rispettosi dell’hollywoodiano mainstream tipico del Cinema a stelle e strisce di quel periodo. Eccone la trama, molto sintetizzatavi anche per non sciuparvene le sorprese nell’eventualità che foste fra coloro che non hanno mai visto questo film:Mastrantonio Class Action

Il veterano ed esperto avvocato tutto d’un pezzo di nome Jedediah Ward (incarnato, con la consueta bravura rocciosa e inattaccabile, da un gigantesco e grintoso Gene Hackman), per curiose coincidenze del fato e delle contingenze particolari, si trova a fronteggiare, in aula di tribunale, nientepopodimeno che sua figlia Maggie (Mary Elizabeth Mastrantonio, Scarface). In quanto, il destino ha stranamente voluto che entrambi i succitati legali, schierati su fronti opposti, diametralmente antitetici, siano costretti a battagliare l’uno contro l’altro in merito a un caso concernente una famosa casa automobilistica. Accusata da un cliente d’aver commercializzato automobili “fallate” per cui patì un calvario. Maggie s’occupa dell’accusa contro costui, mentre il padre Jedediah della difesa e la disputa fra i contendenti, a riguardo dell’ostico contenzioso appena delineatovi, avverrà senza esclusione di colpi. Forse, però qualcuno occultò delle prove determinanti ai fini dello svelamento della verità finale e risolutiva. Chi vincerà, fra padre e figlia legulei, nell’avanzante, incalzante e crescente rivaleggiarsi in modo spasmodico e chi fra i due risulterà il vincitore del conflitto, giustappunto, nell’avvicendarsi sussultante di dure schermaglie e beffarde, ciniche scaramucce non soltanto professionali, bensì psicologicamente personali da consanguinei indomiti? Maggie non ha mai perdonato, inoltre, al padre, i continui tradimenti che inflisse alla moglie Estelle (Joanna Merlin), il cui personaggio, a metà del film, muore d’infarto e la cui tragica dipartita fomentò cattivi ricordi apparentemente sepolti e dimenticati, altresì riaprendo ferite che parvero cicatrizzate.

Egregiamente fotografato da Conrad L. Hall (premio Oscar per American Beauty), su retoriche ma efficaci musiche, in colonna sonora, del collaudato James Horner, Conflitto di classe, nonostante qualche inutile lungaggine e alcuni momenti sensazionalisticamente enfatici, financo esageratamente melodrammatici, regge alla grande il peso delle sue due ore circa di durata, non annoiandoci mai malgrado la sua ambientazione quasi esclusivamente circoscritta, da kammerspiel “teatrale” inconsueto, in aula di giudizio. Alternato bellamente a notevoli, per quanto, ribadiamo, reboanti e tribunizie, stavolta in senso lato, parentesi intimistiche. Il mostro sacro Hackman (Lo spaventapasseri), come già detto, è eccellente ma non da meno gli è la superba Mastrantonio che dà sfoggio di recitativa pregevolezza e classe, è il caso di dirlo, impari. Anzi, ad essere sinceri, è invero la Mastrantonio ad avere le scene madri… sostenendole con sfumature espressive da attrice sia avvenente, esteticamente, che meravigliosa dal punto di vista prettamente istrionico. Conflitto di classe non è un grande film, ci teniamo a specificarlo e chiarire ciò seccamente, eppur è un film che sbaglia pochissimi colpi e va a segno drittamente. La livida e languida, quasi mortifera San Francisco, città ove si svolge la vicenda, è perennemente immersa nel tiepido e morbido, avvolgente crepuscolo plumbeo di giornate uggiose e il perfetto cast di contorno, fra cui sono perlomeno da citare le presenze di Laurence Fishburne (John Wick 4, qui accreditato come Larry) e del funzionale Colin Friels, contribuiscono ulteriormente a impreziosire e cesellare maggiormente un film non di certo esente da difetti ma pienamente godibile e sovente molto emozionante.Class Action Hackman poster Hackman classaction Mastrantonio

di Stefano Falotico

 

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