LA ZONA MORTA (The Dead Zone), recensione

Ebbene oggi, per il nostro consueto appuntamento con gli immancabili Racconti di Cinema, disamineremo uno dei grandi e imprescindibili opuses di David Cronenberg (Scanners, Crimes of the Future), cioè La zona morta (The Dead Zone). Cronenberg, per i suoi aficionados, denominato Cronny. Reg ista incommensurabile a cui, peraltro, senza falsa e inutile modestia, l’autore di…

 

Dopo Maps to the Stars, doveroso excursus poetico (e)temprale nel bisturi del Cinema di Cronenberg

di Stefano Falotico Incantato, com’è giusto che sia. Io, dinanzi al Maestro, sempre m’inchino sebbene questo suo ultimo, per me capolavoro, non abbia riscosso i consensi pressoché umani delle sue opere precedenti. O meglio, diciamo che i cinefili, dopo la visione di Maps to the Stars, si stan a mio avviso semplicemente contendendo lo “scettro” di…

 

Aspettando Maps to the Stars, The Dead Zone in memoria(m) di Ayrton Senna

 Io sono la morte. Maggio 2014: la domenica mi trasmette un senso d’insopprimibile tristezza e vagheggiamento nostalgico ma, in questo mese, esce Cronenberg e morì vent’anni fa Ayrton Senna, The Dead Zone   Decalogo 11: mai accelerare di troppe ambizioni, (s)voltando potresti bruciarti…   Non molti credono a questa mia storia, sì, “assassinai” di morte “trasmessa”…

 

Clint Eastwood Tribute

di Stefano Falotico   Clint Eastwood: in attesa di Jersey Boys, un musical sui generis, una veloce, schietta retrospettiva sulla sua visione crepuscolare del Cinema e della vita, prospettive morali Mi ricordo… Un tiepido, lunare, già vicino al mio licantropo, anno dominus del lontan ’92, quando il signor Clint, argentato di già capelli seriosamente brizzolati,…

 

“The Addiction”, recensione

  Metafore e fori a forbici sanguigne, la forca del Peccato è l’albero del Male, vampirismo opaco in meditazione genetica, (de)generazione consumante traspiranti palpebre nere… Oh, ansia m’avvolgi in anima sgualcita, sdrucciolante è colar ansimo di mio spettro rapito dalla società ingorda coi suoi dolci coloranti. Oggi, per voluttà inchinata al maledettismo, implori la fuga…

 

“King of New York”, recensione

Vampiro e licantropo regale che implora pietas in spettrali danze funerarie Frank White, un cognome “impressionato” a cerea maschera walkeniana, vulcanica d’ire inespresse e “incenerite”, espressivo solo se “acciglia” la fronte a inaridito temprarla nei rimpianti. A detonare, incantato e taciturno su eloquenza enigmatica, immensa dello Sguardo. Attore che “stordisce” il suo stesso immortalarsi in congenito essere. Christopher…

 

“Il mistero di Sleepy Hollow”, recensione

  Ogni mister(y) è un Illuminato e va svelato, attento al cavaliere senza testa che svelto (de)capita Poesia di mio zuccone: la zucca non è una fata Turchina, è una strega maledetta d’arpionare in quant’arpia, ella saccheggia di (c)alza a pennello e di carbone va annerita, sfilandole i calzoni e mostrandoglielo “mostruoso”, infil(z)ante di “caramello” e,…

 

E perché mai “The Deer Hunter” dovrebbe esser inferiore ad “Apocalypse Now?”

Adoro le nuotate deliranti, apocalittiche, atemporali e mistiche di Coppola, ma il film di Cimino abita in un ambito di notevole impatto, forse senza dubbio meno visionario, ma visivamente emozionale in modo ancor più radicale, e a incubo della guerra purtroppo imbattibile della follia umana. Lo spettro agghiacciante della roulette russa, giochetto assai pericoloso e…

 
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