Exitium, recensione del cortometraggio di Giorgio Fraccon

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Exitium is a new short surreal experience created by a group of passionate film lovers with a limited budget and directed by the young amateur Giorgio Fraccon, co-founder of Silly Mountain together with Luca Spadon and Giuseppe de Nicolo. Even though it could appear apparently meaningless, Exitium hides however a deeper significance, full of concealed messages and symbolism. It’s up to the spectator to understand and interpret it. There is no wrong or right solution as long as you enjoy our final work. Some of the song you’ll hear in the video are subject to copyright and are taken from our beloved group Boards of Canada. For that reason, we WON’T monetize the product, in order to respect the mentioned artists. Credits (in alphabetical order): Alessia Andreoli – Actress/Make Up/Costumes Andrea Colacicco – Screenwriter Anna Crepaldi – Director of Photography Giorgio Fraccon – Director/Screenwriter Pietro Grisotto – Actor Luca Bardelle – Composer Luca Spadon – Actor A special thank to our supporters NewsArt.org and Stefano Falotico.

Ebbene, mi sento inorgoglito a essere uno dei primi, se non addirittura il primo in assoluto a recensire l’esordio registico di Giorgio Fraccon, autore del bellissimo cortometraggio che, nelle prossime righe, giustamente elogerò.

Premetto ciò, innanzitutto. Io e Giorgio siamo oramai amici, ci conosciamo da più di un anno e la nostra amicale conoscenza nacque fortuitamente per strane circostanze, per l’appunto, cinefile.

Tempo or sono, inserii infatti su Facebook un annuncio inerente la notizia secondo la quale, presto, avrei pubblicato un saggio monografico su John Carpenter.

Ecco, Giorgio colse la news al volo. Essendo come me fan del maestro John, eccitato all’idea di poter leggere un libro dedicatogli, in privato mi contattò per conoscere la data esatta dell’imminente pubblicazione. Poiché mi confidò che certamente l’avrebbe immediatamente acquistato.

Una volta pubblicato il mio libro, Giorgio fu di parola e lo comprò all’istante. Peraltro, fu il primo a leggerlo.

Terminata la lettura, dopo avermi personalmente riferito cosa ne pensasse in lunghi, entusiastici scambi vocali su WhatsApp, decise di scriverne una recensione sulla rivista online per cui regolarmente collabora, NewsArt.

Tessendone nuovamente, qui lo ringrazio ancora, le lodi in un suo articolo splendidamente curato e assai pertinente.

Cosicché, qualche mese fa, mi mostrò l’anteprima esclusiva, diciamo, del suo primo corto. Vale a dire Exitium.

Ne visionai una versione parzialmente provvisoria.

Naturalmente, prima che Giorgio completasse, limasse, sistemasse e approntasse la versione che oggi possiamo vedere pubblicata su YouTube, non potei scriverne in merito. Ora, posso.

Exitium mi stupì fin dall’inizio. Uno short movie, a mio avviso, geniale nella sua ermetica compattezza.

A detta dello stesso Giorgio, Exitium è una personale rielaborazione del suo concetto di malattia mentale. Un allegorico trip visivamente affascinante, volutamente incomprensibile e nonsense. Come lo è difatti la malattia mentale. Poiché, chi ne soffre non viene dagli altri compreso. Gli altri a cui la sua rilevante stranezza, la sua peculiarità psicologica, potremmo dire, anomala o comunque non in linea con ciò che viene considerato, nel pensare comune, la normalità, appare disturbante e appunto insensata.

Un cortometraggio che potrebbe ricordare, malgrado la differenza di minutaggio e i dovuti distingui, Eraserhead di David Lynch.

Sì, un piccolo gioiello tetro e suggestivamente onirico, magneticamente d’impatto.

Essendo un corto, vista la sua brevità, mi pare doveroso non soffermarmi pedissequamente a narrarvi la trama. Anche perché trama, effettivamente, non c’è. Se non nelle oscure, meandriche intelaiature sfuggenti di quest’uomo che per il mondo pare non esistere, invece è forse lui a vivere nella sua cupissima, magnifica realtà immaginifica. Talmente proiettato in sé e nei suoi fantasmatici, imprendibili ghirigori intrapsichici da racchiudere il battito del mondo nella sua anima apparentemente dissociatasene, alienata e contorta.

Invero senziente, in sé stesso avvolgente, enigmaticamente imperscrutabile perfino per la sua stessa inafferrabile mente.

di Stefano Falotico

 

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