Mickey Rourke: Stefano Falotico intervista Federico Frusciante e Davide Viganò in merito

Sgualcito, sexy

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Nooo! Ahia! Monstre!

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Appeal

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Introduzione

Mickey Rourke, un freak vivente ma, a mio avviso uno dei più grandi interpreti degli ultimi trent’anni circa. Sgargiante agli esordi, bellissimo come solo San Francesco della Cavani poteva essere ambiguo di sensualità “pura”, nove settimane e mezzo, forse un po’ di più, d’una carriera bruciatasi come un falò tanto ardente quanto “cotto”.

Perché Mickey Rourke è “pazzo”. Un talento enorme, fuori dal comune, un carisma a pelle da far impallidire i migliori, che compete col grande De Niro di Angel Heart e gli tiene testa, non perché è il protagonista ma perché nel confronto col “mostro” sacro non sbaglia una “virgola” di fronte aggrottata, di mimica in sordina facciale, di classe gestuale, di parole scandite lentamente come un Marlon Brando più “laido”, sdrucito, già autodistrutto in serpentesche scelte davvero mefistofeliche.

Sì, il nostro angelo Mickey è la classica faccia stupenda, o almeno lo era, intagliata nel Peccato Originale, uno che può tutto e sbaglia puntualmente ogni film, lo fa apposta perché è uno stronzo, non ha cervello, non sa valutare i copioni, accetta quel che gli “passa il convento”, diventa pupillo di Michael Cimino l’immenso e poi tradisce i suoi ammiratori dandosi al pugilato d’incontri spesso truccati come poi si rifarà il trucco di lifting “plastici”, d’una chirurgia eterna, terribile per conservare un fascino già bello… che andato da parecchio. Pezzi di culo su occhi da “ritagliare”, però fanno ancora paura in senso positivo del bucar lo schermo e ogni sua apparizione a noi attrae.

Pare che risorga con The Wrestler, ottiene una nomination all’Oscar sacrosanta, forse lo meritava più del suo amico Sean Penn di Milk.

E da allora piovono copioni di qualità. E lui che fa? Ne accetta un paio e manda di nuovo in malora tutto. “Biascicando” il suo esser nato marcio, difficile, pericoloso per i registi, troppo sciupafemmine e puttaniere per sigillare la sua star da “tutti mi conoscono, quindi lo sono, ma nessun davvero mi prende sul serio, quindi sto sempre sul chi va là?”.

Eppure è stato grandioso e quando dico questo è perché lo credo. Non scherzo. Prendete il sottovalutatissimo Barfly… è lui l’incarnazione estrema, divorandosi di Charles Bukowski, altro che Ben Gazzara, Matt Dillon e cazzi vari.

Mickey è Henri Chinaski, perfetta adesione al ruolo da factotum. Ingrassa, scoreggia, beve come un porco, scopa come una merda, recita divinamente. Così è. Guai ai detrattori.

Bellezza da marpione irresistibile

Bellezza da marpione irresistibile

 

E ora le mie domande al nostro Fede Frusciante…

 

1) A me è sempre piaciuto. A te? Quali sono, a tuo avviso, le sue interpretazioni indimenticabili?

Johnny il belloL’uomo della pioggia, Animal Factory, The Wrestler, Immortals, Homeboy.

 

2) Reputo L’anno del dragone un capolavoro. E Mickey è di nuovo la scelta più giusta che si poteva compiere. Concordi?

Grandissimo film del mitico Cimino e Rourke è perfetto per il ruolo.

 

3) Andando a scorrere la sua filmografia, “assistiamo” a una lista impressionante di pellicole. Cioè numericamente parlando. Ma, a ben vedere, tanto è “prolifico” quanto su dieci film ne azzecca al massimo uno. Soprattutto ultimamente. Secondo te, Mickey ci fa o ci è?

Mickey ci fa e ci è. Ha girato tanta di quella merda che ci concimerebbe tutta la Toscana, ma quando azzecca la parte è grandissimo.

 

4) Se potessi essere tu, Fede, il regista di un film, e avessi a disposizione Mickey Rourke, che parte gli affideresti? Sbizzarrisciti pur di fantasia.

Di un ex-guerriero ormai divenuto mercenario in un bel post-atomico stile 1997.

 

5) Io credo che Rusty il selvaggio sia un’opera magnifica. Ma non sarebbe stata così bella senza il nostro Mickey Motorcycle Boy. Tu che dici a riguardo?

Secondo me, Rusty è magnifico a priori. Con o senza Rourke.

 

Ora, invece, tre domande secche e veloci al nostro Davide Viganò:

 

1) Secondo te, la sua migliore prova in assoluto?

Rourke è un corpo-macchina cinematografico, un personaggio simbolo che si trascina da set su set. Pare più che interpretare parti, che sono capitoli di un romanzo.  Amo molto motocycle boy o the wrestler, ma è tutto un flusso di coscienza di una certa umanità senza veri stacchi se non in certe pellicole alimentari.

2) Perché credi che si butti sempre via?

 Si butta via come tanti per fragilità, incapacità di sostener la vita e cazzi suoi. Ma non sono lui e non so.

3) Avrebbe meritato almeno un Oscar?

 Sì, avrebbe meritato.

 

Bye, alla prossima.

 

 

 

 

Alla salute!

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To remember

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Faye, Charles and Mickey, che trio

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I am Legend

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