Under the Skin

di Simone Martinelli

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Esistono film che sono in grado di farti viaggiare, di innovarsi, mantenendo sempre un certo stile. Jonathan Glazer si mette alla prova e realizza un esercizio. Una storia enigmatica che riesce a penetrare le ossa di chi lo guarda. Ma non è il solo a mettersi alla prova. Scarlett Johansson decide di recitare in un film che l’avrebbe portata a parlare di sé, nel bene o nel male. Il genere in questione è la fantascienza ma non è la solita a cui siamo abituati. Ci troviamo di fronte a una fantascienza profonda, quella che richiede giorni per essere compresa del tutto.

 

La trama di Under the Skin è la seguente: la protagonista è un’aliena dalle sembianze umane che percorre più volte al giorno le autostrade deserte a caccia di prede umane, sfruttando la sua avvenenza fisica come esca. Le cose cambiano quando inizierà a vedere diversamente gli umani ed entrerà in conflitto con la sua natura extraterrestre.

 

Jonathan Glazer si avvicina a questo genere con la massima cautela. La cosa che colpisce di più di questa pellicola è la meravigliosa fotografia che, a mio parere, si può aggiudicare il premio come “Miglior fotografia dell’anno.” Una regia curata, precisa, molto ambiziosa e in alcuni tratti fredda. La macchina da presa si muove insieme a Scarlett e non la molla un secondo. Recita insieme a lei, mostrandoci una prova attoriale davvero inedita.

 

Il film fu aspramente criticato al Festival di Venezia. Secondo quanto detto dai giornali, la divina Scarlett lasciò la sala addirittura in lacrime. Ebbene, questo dimostra che Under the Skin non è un film per tutti. Bisogna essere mentalmente preparati per un’esperienza del genere. Non è una pellicola da gustare una sola volta. I messaggi sono tanti e si rischia di perderli, strada facendo. Personalmente, trovo che sia un film incompreso e che verrà valutato molto nel corso dei prossimi anni. Quindi, se siete dei veri amanti del Cinema, non potete perdervi questa incredibile rappresentazione dell’essere umano. Forse non abbiamo trovato l’erede di Kubrick ma il prossimo film di Glazer potrebbe essere il suo capolavoro.

 

 

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